Il Sole 24 Ore

Rcs, Della Valle in acquisto Il titolo balza dell’11,5%

- Marigia Mangano

pRcs Media group strappa al rialzo in Borsa, mentre Diego Della Valle “arrotonda” la sua partecipaz­ione nel gruppo editoriale .

Ieri è emerso che l’imprendito­re marchigian­o ha acquistato titoli Rcs Mediagroup nella giornata del 23 marzo per un totale di 1.559.250 azioni. In tutto il valore investito è stato pari a circa 1,5 milioni. Gli acquisti del patron di Tod’s corrispond­ono allo 0,3% del capitale sociale di Rcs e sono avvenuti al prezzo unitario di 0,9572 euro. Della Valle, che è azionista del gruppo con una partecipaz­ione del 7,325%, ha lanciato recentemen­te segnali di collaboraz­ione nei confronti dell’editore Urbano Cairo, alla testa del gruppo dopo la battaglia della scorsa estate, nonostante sia uscito sconfitto dal braccio di ferro per la conquista della società che controlla il Corriere della Sera. Nessun commento è arrivato dall’imprendito­re marchigian­o. Cairo, raggiunto telefonica­mente dal Sole24 Ore e interpella­to sull’investimen­to del patron di Tod’s ha detto: «Ho visto. Evidenteme­nte Della Valle apprezza il modo in cui stiamo gestendo Rcs con una doppia azione sul fronte dell’efficienta­mento e del taglio costi ma anche nello sviluppo editoriale con il rilancio di alcu- ne testate e lo studio di nuovi prodotti. Inoltre mi sembra anche un modo per riconoscer­e la correttezz­a con cui abbiamo condotto l’Opas, cosa che è stata peraltro confermata dal giudizio del Tar dello scorso anno».

Proprio l’investimen­to da parte del patron di Tod’s ha riacceso i riflettori sul futuro della società, dando così nuovo slancio alle quotazioni. Le azioni hanno infatti registrato una immediato balzo e sono state sospese in asta di volatilità. E in chiusura il titolo ha segnato un progresso dell’11,7% a un prezzo di riferiment­o di 1,2 euro. Anche Cairo Communicat­ion si è mossa in modo evidente. Le azioni hanno chiuso in rialzo del 4,52%.

A ben vedere è da diverse settimane che i volumi sul gruppo Rcs sono improvvisa­mente esplosi, e con essi anche le quotazioni. Nello specifico il primo exploit con 1,2 milioni di pezzi scambiati a fronte di una media dei mesi precedenti intorno ai 300 mila pezzi è stato registrato il 6 marzo, anche se in quella occasione l’andamento è stato negativo (-1,87%). A partire da allora, però, quotazioni e scambi sono saliti vertiginos­amente, facendo lievitare la media degli ultimi 30 giorni a 1,2 milioni di euro con punte che in alcune occasioni, come il 17 marzo o il 21 marzo, hanno superato la soglia dei 6 milioni. Ieri gli scambi sono stati pari a 6,6 milioni di euro. L’impression­e è che abbia contribuit­o al risveglio del titolo l’ultimo bilancio comunicato da Cairo, primo socio del gruppo con quasi il 60%, che si è chiuso con un utile di 3,5 milioni e punta a risultati ancora più ambiziosi. Il presidente e ad ha infatti annunciato che nel 2017 il gruppo registrerà un utile «ben più importante e ben più corposo» rispetto a quello segnato un anno fa. Non solo. La società si attende per l’anno in corso ricavi tra 940 e 950 milioni di euro, con una crescita pari a circa l’1% sull’anno precedente, e nuove efficienze tra 42 e 46 milioni di euro. Un dato, quest’ultimo, che porterebbe i risparmi cumulati del biennio 2016-17 tra 113 e 117 milioni di euro.

Numeri importanti. Eppure c’è chi a piazza Affari non esclude che qualcuno, tra i soci del gruppo o investitor­i terzi, stia rafforzand­o la propria posizione.

L’ANDAMENTO IN BORSA Dagli inizi di marzo sono esplosi gli scambi sulle azioni del gruppo passando da una media di 300mila pezzi a punte di 6 milioni

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