Ecco come si spunta più del 20% l’anno
La strategia vince nte di molti money manager è un forte focus sulle small e mid cap
Un incremento del 27%. È quanto ha messo a segno il miglior fondo specializzato su Piazza Affari nell’ultimo anno (Synphonia). Ma chi avesse puntato sulla Borsa italiana con un fondo comune nella gran parte dei casi avrebbe portato a casa un risultato più alto di quello messo a segno dal FsteMib (+8%). Non solo. C’è chi è riuscito a mantenere un risultato positivo anche nel triennio (si vede la tabella in pagina). Merito delle scelte di portafoglio che nella maggioranza dei casi privilegiano le small e mid cap. «Da sempre abbiamo puntato sulle piccole e medie società del listino che rappresentano il 50% del portafoglio con una forte vocazione sul segmento Star che seguo da tanti anni. Non ho mai investito sull’Aim troppo piccolo per un fondo»: spiega Umberto Borghesi, gestore del fondo Atlante Target Italia che ha messo a segno nell’ultimo anno il 23% e in tre anni il 31%. Al buon risultato hanno contribuito alcune scommesse come Doria, El.En, Moleskine (delistata a gennaio) e più di recente Cementir, Mondadori, Cembre. «Per scovare le buone azioni si deve fare un monitoraggio perché le aziende cambiano negli anni - aggiunge Borghese - in relazione ad mercato che muta».
Anche Marco Nascimbene, gestore di Fondersel PMI (Portafoglio mercato Italia), racconta che in Ersel il primo fondo sull’Italia è nato nel 1992 con un focus sulle medie e piccole im- prese.«Poi nel 2013 abbiamo deciso di unire i nostri prodotti in uno solo - spiega - e attualmente per il 60% siamo sbilanciati sulle aziende a medie e piccola capitalizzazione perché riteniamo che può continuare il movimento positivo visto fino a oggi». Come spiega l’esperto, in termini di prezzi i titoli non sono sottovalutati ma non sono neppure così cari se si confrontano con i competitor industriali europei e globali alla luce di previsioni positive del ciclo economico e di stime degli analisti migliori delle attese. «Tra le nostre scommesse ci sono alcune utilities come Ira e Era - spiega Nascinbene - e aziende leader come De Longhi, Interpump, Tecnogym, Ima, Sogefi una società che ha avuto un periodo difficile ma che superata la fase di ristrutturazione è decisamente interessante così come Cairo e Rcs mentre tra i finanziari non bancari Cerved e Banca Ifis hanno ancora potenziale di crescita. Nel settore dei consumi puntiamo a OVS ma non abbiamo sottoscritto l’Ipo di Unieuro».
Il portafoglio del fondo Nextam Italian Selection è fermo da anni: a parte qualche rara piccola incursione nell’Aim, in qualche caso andata bene in altri meno come Gambero Rosso, è saldamente agganciato ad alcuni titoli rappresentativi delle migliori mid cap italiane sia dello Star sia sull’Mta. «Sui grandi titoli del FsteMib come Eni e/o Terna storicamente non ci siamo - spiega Carlo Gentili, ad di Nextam Partners - abbiamo un portafoglio monotono perché i nostri titoli sono i soliti: Brembo, Interpump, Recordati, Ampliflon, Autogrill. E su questi di recente abbiamo rinforzato le posizioni. Perché è il nostro stile di investimento e perché riteniamo che queste società hanno tutti i requisiti per apprezzarsi ancora».
Performance ordinate a un anno dei fondi che investono sul mercato italiano. Dati in euro