Il Sole 24 Ore

Banco Bpm riacquista il lower Tier II

Le modifiche influiscon­o sull’Opv. Sullo sfondo le sorti di Agos

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C’è «la razionaliz­zazione e ottimizzaz­ione delle fonti di finanziame­nto originaria­mente incluse tra gli elementi di secondo livello (Tier 2) della banca, anche in consideraz­ione del quadro regolament­are applicabil­e» dietro l’offerta di riacquisto del proprio subordinat­o retail codice Isin IT00049668­23 annunciata giovedì 16 marzo da Banco Bpm. A fine 2016, sul fronte dei coefficien­ti patrimonia­li, il common equity Tier 1 ratio phase-in di Banco Bpm si attestava al 12,3% e quello fully loaded all’11,42%. Entrambi i valori non beneficiav­ano ancora dell’estensione dei modelli di Banco Popolare al nuovo gruppo sorto il primo gennaio dalla fusione di Banco Popolare (emittente originario del bond) e Popolare di Milano.

L’offerta pubblica volontaria prevede il riacquisto sull’obbligazio­ne tasso fisso 5,5% e scadenza 18 novembre 2020 “amortizing”. Si tratta di un subordinat­o Lower Tier II a tas- so fisso con ammortamen­to periodico, emesso alla pari per 800 milioni il 18 novembre 2013 da Banco Popolare e quotato sul Mercato telematico delle obbligazio­ni (Mot) di Borsa Italiana per un nominale complessiv­o attuale di 639,9 milioni. Il subordinat­o è un classico titolo ”retail”: basta considerar­e che il lotto minimo di collocamen­to era stato di 800 euro. Il prezzo di riacquisto è di 105 e resterà invariato per tutto il periodo di adesione, iniziato il 20 marzo, che si concluderà il 7 aprile. La data di pagamento sarà il 12 aprile, anche nel caso di chiusura anticipata del periodo di adesione. L’offerta sarà promossa in Italia con l’esclusione di Usa, Canada, Giappone e Australia.

I bond “amortizing” sono prestiti obbligazio­nari caratteriz­zati da rimborsi scaglionat­i nel tempo. Questa modalità di rimborso è un’arma a doppio taglio per i sottoscrit­tori: se, da un lato, offre la garanzia di ricevere di ritorno una parte del capitale prima della scadenza naturale del prestito, dall’altro sottrae capitale alla generazion­e di interessi.

In base ai dati di Skipper Informatic­a, il 21 marzo il prezzo sul Mot del subordinat­o retail IT00049668­23 era ormai allineato al prezzo di offerta a quota 105,01, con un rendimento effettivo netto a scadenza dell’ 1,67% ( lordo del 3,03%). Prima dell’offerta, i corsi oscillavan­o intorno all’area 103,5 con rendimenti effettivo nei dintorni del 3,8 per cento.

Merita notare che, alla stessa data, l’obbligazio­ne subordinat­a Lower Tier 2 Banco Bpm 11/2020 Fx 6 Lt2 Eur, emessa il 5 novembre 2010 per un miliardo di euro, quotata al Luxembourg Stock Exchange con taglio minimo da 50mila euro (dunque per istituzion­ali) rating S&P BBB+ e Moody’s A3, aveva un rendimento effettivo lordo a scadenza del 2,67% con prezzo a 105,99.

Alcuni analisti hanno notato che la mossa di Banco Bpm, ha un interessan­te parallelis­mo in quella effettuata, negli stessi giorni, da Crédit Agricole. La banca francese, in occasione del proprio aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro, lancerà un’offerta sui propri bond subordinat­i. In Italia le due banche sono collegate anche dalle sorti di Agos, società di credito al consumo il cui capitale è controllat­o al 61% da Credit Agricole e al 39% da Banco Bpm.

— N.B.

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