Calcio e polizze, da Cayman alle Bermude
Soldi e fideiussioni e nervosismi. Fermento da nord a sud in Lega Pro
Morta una fideiussione se ne fa un’altra. Le 28 squadre di Lega Pro che si erano cautelate sottoscrivendo polizze fideiussorie della fallita Gable insurance company Ag non avevano molte chance. Per continuare a giocare avrebbero dovuto sottoscrivere delle polizze sostitutive di quelle già sottoscritte con la società finita a gambe all’aria con doppia sede in Liechtenstein e alle Cayman. Ma dove trovare un partner assicurativo disponibile a coprire loro le spalle nel malaugurato (ma non peregrino) ca- so di difficoltà economiche? Il partner è spuntato appena in tempo ed è corso ai ripari tappando la falla. E chi è questo partner? Si chiama Argo Group International Holdings, compagnia di assicurazioni internazionale con sede alle Bermuda, che ha scelto come propria base operativa Malta per le sue nuove attività europee che avranno il marchio della neo costituita Argo Global Societas Europeas (SE). Il calcio italiano professionistico, dunque, è tutelato. E l’indirizzo del tutore passa da George Town ad Hamilton e da Vaduz alla Valletta.
Tutto a posto? Sotto il profilo formale sembra di sì. Sotto quello sostanziale in realtà il mondo del calcio (almeno quello delle serie meno titolate) non sembra vivere un momento di particolare serenità. Anzi. Le tensioni (di risultato ma anche di gestione dei club) accumulate in molte città sedi di importanti società calcistiche nei mesi scorsi si stanno manifestando con diversa intensità. E così, a Taranto (una delle società assicurate con la Gable), proprio nei giorni scorsi si sono registrate aggressioni ai danni dei calciatori. Tanto che il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina è dovuto intervenire per condannare gli episodi, pur scongiurando l’ipotesi estrema di una sospensione del campionato. E risalendo la penisola non si fatica a trovare un po’ ovunque situazioni di tensioni finanziarie e di malinconie gestionali. A Macerata (altra società assicurata con la Gable) proprio in questi giorni sono in corso trattative per la cessione del club. Una dialetti- ca tra cordate e proprietà che rischia di saltare per la sopraggiunta indisponibilità dei nuovi aspiranti soci. Non meno semplice la situazione ad Ancona dove la squadra si dibatte tra problemi di solvibilità, di equilibrio contabile e di situazione di classifica. E, ancora, la Lucchese (fideiussioni della Bulgara Nadejda, sotto inchiesta delle autorità locali) società sino al gennaio scorso detenuta al 53% dalla Coam di Andrea Bacci, di Rignano sull’Arno. La Coam è sotto inchiesta a Firenze per bancarotta e abusivo ricorso al credito. Anche in questo caso non sono mancati episodi di violenza: nei mesi scorsi per due volte spari sono stati esplosi di fronte alla sede delle aziende riconducibili all’imprenditore.
— St.E.