Domino’s e Toridoll, rotta sull’Italia
Già presenti con vari punti ve ndita nel nostro Paese, le due catene di ristorazione vantano un utile netto in crescita
Spopolano ormai le catene di ristorazione straniere in Italia. E dopo la statunitense Domino’s Pizza, che ha già aperto 7 punti vendita a Milano (oltre a un centro di produzione a Buccinasco, nell’hinterland milanese), ecco sbarcare il Giappone con il gruppo Toridoll Holdings, che sempre a Milano ha da poco inaugurato la “Bottega del Ramen” (marchio appositamente creato per il mercato italiano) e “Tokyo Table”, specializzato negli stuzzichini nipponici detti “otsunami”. I due gruppi hanno grandi ambizioni in Italia e Domino’s Pizza conta di giungere a 11 punti vendita nella città meneghina per poi estendere il franchising a livello nazionale, mentre Toridoll conta di giungere a 5 locali a Milano e a 15 in Italia entro il 2020. Nel frattempo Domino’s Pizza ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi in crescita dell’11,6% a 2.472,6 milioni di $, e non da meno è stato l’andamento dei margini reddituali: l’ebit infatti è passato a 454 milioni (+12%) e l’utile netto ha raggiunto 214,7 milioni (+11,4%), nonostante un incremento del tax rate dal 37% al 37,7%. I punti vendita in franchising negli Stati Uniti hanno evidenziato l’aumento più significativo del giro d’affari (+14,5% a 312,3 milioni), mentre più contenuta è stata la crescita dei punti vendita di proprietà (+10,6% a 439 milioni). Quanto a Toridoll, ha chiuso i primi 9 mesi dell’esercizio in corso (che terminerà il 31 marzo 2017) con ricavi in aumento del 6,4% a 76.411 milioni di yen, mentre l’ebit è salito solo dell’1,3% a 7.001 milioni per la presenza di oneri di ristrutturazione in aumento da 174 a 348 milioni. L’utile netto però, grazie a oneri finanziari netti scesi da 397 a soli 51 milioni e a un’incidenza fiscale passata dal 35,9% al 32,7%, è salito del 12,9% a 4.715 milioni. Domino’s Pizza non fornisce guidance sugli utili, ma nei prossimi 3 – 5 anni ritiene di poter conseguire un cagr del giro d’affari a livello globale compreso fra l’8% e il 12%, in gran parte grazie a nuove aperture. Nel 2016 sono stati aperti (al netto delle chiusure) 171 nuovi punti vendita negli USA e 1.110 a livello internazionale. Per l’intero esercizio al 31/3/2017, invece, Toridoll ha indicato ricavi per 102.660 milioni di yen, un ebit di 8.760 milioni e un utile netto di 5.500 milioni, in crescita rispettivamente del 7,4%, dello 0,3% e del 5,5% rispetto ai dati dell’esercizio precedente. Anche Toridoll continuerà ad ampliare la rete di punti vendita specie internazionali, ma mentre la strategia di Domino’s Pizza è incentrata sulle innovazioni tecnologiche per l’ordinazione e la consegna delle pizze, Toridoll punta di più sulla tradizione della cucina giapponese che intende far conoscere a livello globale con diversi brand.