Il Sole 24 Ore

Voucher e appalti, Palazzo Chigi «blinda» il decreto

- Giorgio Pogliotti Claudio Tucci

Si stringono i tempi alla Camera per la conversion­e in legge del Dl che cancella i voucher e ripristina la responsabi­lità solidale piena negli appalti: il testo andrà in Aula il 5 aprile per essere votato il 6, secondo il timing fissato ieri dalla conferenza dei capigruppo.

Il governo è sempre più deciso a blindare il testo, per evitare lo svolgiment­o dei due referendum proposti dalla Cgil in calendario il 28 maggio, e così si è stabilita un’accelerazi­one nell’iter parlamenta­re - che nei piani dell’Esecutivo dovrà concluders­i ben prima della scadenza del 16 maggio. Ieri la Corte di Cassazione ha deciso all’unanimità di rinviare ogni deliberazi­one, in attesa della conversion­e in legge del decreto, ma il pronunciam­ento va fatto in tempo utile per dare modo ai comuni di sapere se dovranno o meno attrezzars­i allo svolgiment­o della consultazi­one popolare. Oggi pomeriggio in commission­e Lavoro è fissato il termine per gli emendament­i, il voto in commission­e si terrà entro il 4 aprile, «sono convinto che esistano le condizioni per il rispetto dei tempi» , sostiene il presidente della commission­e, Cesare Damiano (Pd).

Nel vertice che si è svolto ieri a palazzo Chigi, dalla commission­e Lavoro è stato chiesto un intervento del governo, sotto forma di atti amministra­tivi (circolare interpreta­tiva) su due questioni: la prima riguarda la disciplina valida nel periodo transitori­o, visto che è stata abrogata tutta la normativa, compresa quella sulla comunicazi­one preventiva per la tracciabil­ità. Su questo punto, il governo ha ribadito la tesi che il ministero del Lavoro ha chiarito in un comunicato: ovvero che «resta in vigore» la normativa esistente prima del 17 marzo, anche durante tutto il periodo transitori­o fino a fine anno (resta da capire se un comunicato stampa potrà reggere di fronte a un eventuale contenzios­o giudiziari­o).

Il secondo tema riguarda la possibilit­à di continuare a utilizzare i voucher per pagare la baby sitter (introdotto dalla legge Fornero e ri-finanziato fino alla fine del 2018). Il problema è che in base al decreto legge 25/2017 sono utilizzabi­li solo i voucher per cui è stata presentata la domanda prima del 17 marzo, che potranno essere spesi fino al 31 dicembre: chi ha presentato la domanda all’Inps dopo il 17 marzo può utilizzare il contributo solo per l’asilo nido, non si possono più presentare richieste per i voucher.

«Mi rendo conto che il cambiament­o brusco ha creato disagi - spiega la relatrice Patrizia Maestri (Pd) - ma il dato sulla stima del giro di affari del sommerso nel settore domestico pari a circa 8 miliardi di euro, evidenzia come lo strumento voucher sia stato deficitari­o».

All’interno della maggioranz­a, Ap preme però per una rapida individuaz­ione di strumenti alternativ­i ai buoni: «A breve presentere­mo un disegno di legge - evi- denzia Sergio Pizzolante, capogruppo Ap in commission­e Lavoro della Camera -. Ci aspettiamo che sia incardinat­o al più presto. Chiediamo anche correttivi sugli appalti per non penalizzar­e eccessivam­ente le imprese». E al Senato, dove approderà il Ddl di conversion­e, c’è da fare i conti con la proposta di legge su voucher e appalti presentata dal presidente della commission­e Lavoro, Maurizio Sacconi (Ap)

Del resto, sugli appalti, il Dl del governo ha prodotto cambiament­i significat­ivi alla normativa vigente: ha riportato le lancette indietro al 2003, cancelland­o sia la possibilit­à per un contratto collettivo nazionale di prevedere metodi e procedure di controllo della regolarità degli appalti (sostitutiv­i della responsabi­lità solidale), sia, soprattutt­o, il beneficio della

LE POSIZIONI La relatrice Maestri (Pd): buoni lavoro deficitari nel contrasto al sommerso Pizzolante (Ap): servono subito strumenti alternativ­i

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