Voucher e appalti, Palazzo Chigi «blinda» il decreto
Si stringono i tempi alla Camera per la conversione in legge del Dl che cancella i voucher e ripristina la responsabilità solidale piena negli appalti: il testo andrà in Aula il 5 aprile per essere votato il 6, secondo il timing fissato ieri dalla conferenza dei capigruppo.
Il governo è sempre più deciso a blindare il testo, per evitare lo svolgimento dei due referendum proposti dalla Cgil in calendario il 28 maggio, e così si è stabilita un’accelerazione nell’iter parlamentare - che nei piani dell’Esecutivo dovrà concludersi ben prima della scadenza del 16 maggio. Ieri la Corte di Cassazione ha deciso all’unanimità di rinviare ogni deliberazione, in attesa della conversione in legge del decreto, ma il pronunciamento va fatto in tempo utile per dare modo ai comuni di sapere se dovranno o meno attrezzarsi allo svolgimento della consultazione popolare. Oggi pomeriggio in commissione Lavoro è fissato il termine per gli emendamenti, il voto in commissione si terrà entro il 4 aprile, «sono convinto che esistano le condizioni per il rispetto dei tempi» , sostiene il presidente della commissione, Cesare Damiano (Pd).
Nel vertice che si è svolto ieri a palazzo Chigi, dalla commissione Lavoro è stato chiesto un intervento del governo, sotto forma di atti amministrativi (circolare interpretativa) su due questioni: la prima riguarda la disciplina valida nel periodo transitorio, visto che è stata abrogata tutta la normativa, compresa quella sulla comunicazione preventiva per la tracciabilità. Su questo punto, il governo ha ribadito la tesi che il ministero del Lavoro ha chiarito in un comunicato: ovvero che «resta in vigore» la normativa esistente prima del 17 marzo, anche durante tutto il periodo transitorio fino a fine anno (resta da capire se un comunicato stampa potrà reggere di fronte a un eventuale contenzioso giudiziario).
Il secondo tema riguarda la possibilità di continuare a utilizzare i voucher per pagare la baby sitter (introdotto dalla legge Fornero e ri-finanziato fino alla fine del 2018). Il problema è che in base al decreto legge 25/2017 sono utilizzabili solo i voucher per cui è stata presentata la domanda prima del 17 marzo, che potranno essere spesi fino al 31 dicembre: chi ha presentato la domanda all’Inps dopo il 17 marzo può utilizzare il contributo solo per l’asilo nido, non si possono più presentare richieste per i voucher.
«Mi rendo conto che il cambiamento brusco ha creato disagi - spiega la relatrice Patrizia Maestri (Pd) - ma il dato sulla stima del giro di affari del sommerso nel settore domestico pari a circa 8 miliardi di euro, evidenzia come lo strumento voucher sia stato deficitario».
All’interno della maggioranza, Ap preme però per una rapida individuazione di strumenti alternativi ai buoni: «A breve presenteremo un disegno di legge - evi- denzia Sergio Pizzolante, capogruppo Ap in commissione Lavoro della Camera -. Ci aspettiamo che sia incardinato al più presto. Chiediamo anche correttivi sugli appalti per non penalizzare eccessivamente le imprese». E al Senato, dove approderà il Ddl di conversione, c’è da fare i conti con la proposta di legge su voucher e appalti presentata dal presidente della commissione Lavoro, Maurizio Sacconi (Ap)
Del resto, sugli appalti, il Dl del governo ha prodotto cambiamenti significativi alla normativa vigente: ha riportato le lancette indietro al 2003, cancellando sia la possibilità per un contratto collettivo nazionale di prevedere metodi e procedure di controllo della regolarità degli appalti (sostitutivi della responsabilità solidale), sia, soprattutto, il beneficio della
LE POSIZIONI La relatrice Maestri (Pd): buoni lavoro deficitari nel contrasto al sommerso Pizzolante (Ap): servono subito strumenti alternativi