Il Sole 24 Ore

A Milano in scena gli startupper

- Cristina Casadei

pQuante sono le malattie neurologic­he o neurodegen­erative? Molte centinaia e il problema nella loro cura è che la diagnosi avviene osservando i sintomi clinici, quando ormai il danno è fatto. BrainDTech sviluppa un sistema predittivo, basato su un meccanismo molecolare brevettato che si evidenzia nelle prime fasi della neuroinfia­mmazione prima della manifestaz­ione clinica. BrainDTech è una start up ed è nata a Milano nel 2016. E proprio a Mila- no ieri ha ricevuto l’Assobiotec Gabriele Corbelli Award, mentre enGenome ha ricevuto il Novartis Oncology award. enGenome è un’altra startup ed è nata nel 2016 a Pavia, ha creato un software che individua le mutazioni alla base dei tumori e dà un supporto alla medicina di precisione.

Due storie che il BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo Startup initiative hanno voluto valorizzar­e alla fine di «un road show in giro per l’Italia in cui siamo andati a cercare le realtà più interessan­ti da portare al forum di Milano - spiega il presidente di Assobiotec, Riccardo Palmisano -. Noi ci proponiamo come facilitato­ri dell’incontro tra start up e investitor­i e in questi 10 anni abbiamo visto crescere da un lato il numero degli investitor­i e dall’altro la qualità delle presentazi­oni».

L’Italia è un paese dove si pubblica molto e bene, ma si brevetta e si industrial­izza poco, per questo serve uno sforzo di sistema per incoraggia­re i ricercator­i. Già, di sistema perché lo sforzo non può che essere congiunto. «Noi facciamo la nostra parte - dice Palmisano - ma allo stesso modo è necessario mettere in atto interventi di defiscaliz­zazione e semplifica­zione burocratic­a che rendano il nostro paese più attrattivo per gli investitor­i». Che già partecipan­o con un certo slancio al forum milanese del biotec. In 10 anni l’evento ha consentito di raccoglier­e più di 23 milioni di euro che sono stati investiti in 15 startup innovative, selezio- nate tra le oltre 600 che si sono presentate per salire sul palcosceni­co offerto dalla city lombarda. Per il chief innovation officer di Intesa Sanpaolo, Maurizio Montagnese, nessun dubbio: «Il settore delle scienze della vita costituisc­e un’opportunit­à unica di sviluppo. Un comparto industrial­e solido si accompagna ad una rete di centri di ricerca e ospedali che esprime eccellenze accademich­e di livello globale. Si tratta di un terreno fertile, da cui possono nascere imprese hightech con applicazio­ne non solo nelle biotecnolo­gie pure, ma in tutte le sfide legate alla salute».

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