A Milano in scena gli startupper
pQuante sono le malattie neurologiche o neurodegenerative? Molte centinaia e il problema nella loro cura è che la diagnosi avviene osservando i sintomi clinici, quando ormai il danno è fatto. BrainDTech sviluppa un sistema predittivo, basato su un meccanismo molecolare brevettato che si evidenzia nelle prime fasi della neuroinfiammazione prima della manifestazione clinica. BrainDTech è una start up ed è nata a Milano nel 2016. E proprio a Mila- no ieri ha ricevuto l’Assobiotec Gabriele Corbelli Award, mentre enGenome ha ricevuto il Novartis Oncology award. enGenome è un’altra startup ed è nata nel 2016 a Pavia, ha creato un software che individua le mutazioni alla base dei tumori e dà un supporto alla medicina di precisione.
Due storie che il BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo Startup initiative hanno voluto valorizzare alla fine di «un road show in giro per l’Italia in cui siamo andati a cercare le realtà più interessanti da portare al forum di Milano - spiega il presidente di Assobiotec, Riccardo Palmisano -. Noi ci proponiamo come facilitatori dell’incontro tra start up e investitori e in questi 10 anni abbiamo visto crescere da un lato il numero degli investitori e dall’altro la qualità delle presentazioni».
L’Italia è un paese dove si pubblica molto e bene, ma si brevetta e si industrializza poco, per questo serve uno sforzo di sistema per incoraggiare i ricercatori. Già, di sistema perché lo sforzo non può che essere congiunto. «Noi facciamo la nostra parte - dice Palmisano - ma allo stesso modo è necessario mettere in atto interventi di defiscalizzazione e semplificazione burocratica che rendano il nostro paese più attrattivo per gli investitori». Che già partecipano con un certo slancio al forum milanese del biotec. In 10 anni l’evento ha consentito di raccogliere più di 23 milioni di euro che sono stati investiti in 15 startup innovative, selezio- nate tra le oltre 600 che si sono presentate per salire sul palcoscenico offerto dalla city lombarda. Per il chief innovation officer di Intesa Sanpaolo, Maurizio Montagnese, nessun dubbio: «Il settore delle scienze della vita costituisce un’opportunità unica di sviluppo. Un comparto industriale solido si accompagna ad una rete di centri di ricerca e ospedali che esprime eccellenze accademiche di livello globale. Si tratta di un terreno fertile, da cui possono nascere imprese hightech con applicazione non solo nelle biotecnologie pure, ma in tutte le sfide legate alla salute».