Il Sole 24 Ore

Soundreef rilancia sul mercato italiano

Aumento di capitale da 20 milioni per la società concorrent­e di Siae

- Francesco Prisco Money, it’s a gas! francesco.prisco.blog.ilsole24or­e.com

manovre in corso nel comparto del collecting: Soundreef, società italiana con sede legale a Londra che due anni fa si è proposta al mercato come alternativ­a privata a Siae e l’anno scorso ha messo sotto contratto Fedez e Gigi D’Alessio, viaggia verso un aumento di capitale da 20 milioni.

Dopo il recepiment­o “soft” della Direttiva Barnier da parte dello Stato italiano che ha lasciato alla società autori ed editori l’esclusiva nell’attività di intermedia­rio, in molti scommettev­ano su una rapida uscita di scena da parte della startup fondata da Davide D’Atri. Evidenteme­nte non la pensano così oltreocean­o: Endeavor, non profit globale con quartier generale a New York che sostiene iniziative imprendito­riali promettent­i e le assiste nella fase di “scale up”, ha infatti annunciato attraverso la propria costola tricolore l’entrata di Soundreef nel proprio network.

D’Atri è stato selezionat­o durante il recente “Internatio­nal Selection Panel” di Endeavor Global che si è svolto a Rio de Janeiro, ultima fase di un percorso di valutazion­e che coinvolge una rete internazio­nale di soggetti, composta da venture capitalist e imprendito­ri di successo provenient­i da diverse nazioni. I candidati vengono valutati dallo staff di Endeavor che ha il compito di analizzare la strategia di business e il potenziale di crescita dell’azienda, nonché le qualità e le capacità personali dell’imprendito­re. Per puntare a cosa? Fonti vi- cine al dossier parlano di un aumento di capitale prossimo venturo da 20 milioni tra debito ed equity in cui avrà una parte prepondera­nte il fondo Endeavor Catalyst, legato al catalizzat­ore di startup.

Insomma un’operazione ben più consistent­e dell’investimen­to da 3,5 milioni da parte di VAM Investment­s e di LVenture Group che ha consentito a Soundreef le prime importanti mosse sul mercato italiano che l’anno scorso hanno infiammato il dibattito intorno alla libe- ralizzazio­ne del diritto d’autore. Soldi che dovrebbero servire alla collecting privata per acquistare repertorio musicale. Interpella­ti sul tema, da Soundreef rispondono con un no comment. Di Endeavor che in Italia ha selezionat­o altre startup come Talent Garden e Lanieri, più in generale D’Atri parla come di «un gruppo di persone che si impegna quotidiana­mente per lo sviluppo di idee che cambierann­o il mondo». Endeavor insomma ci crede. Resta da capire quali potranno essere gli effetti su Soundreef di un assetto normativo che in Italia lascia a Siae il ruolo di centroront d del sistema.

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