Soundreef rilancia sul mercato italiano
Aumento di capitale da 20 milioni per la società concorrente di Siae
manovre in corso nel comparto del collecting: Soundreef, società italiana con sede legale a Londra che due anni fa si è proposta al mercato come alternativa privata a Siae e l’anno scorso ha messo sotto contratto Fedez e Gigi D’Alessio, viaggia verso un aumento di capitale da 20 milioni.
Dopo il recepimento “soft” della Direttiva Barnier da parte dello Stato italiano che ha lasciato alla società autori ed editori l’esclusiva nell’attività di intermediario, in molti scommettevano su una rapida uscita di scena da parte della startup fondata da Davide D’Atri. Evidentemente non la pensano così oltreoceano: Endeavor, non profit globale con quartier generale a New York che sostiene iniziative imprenditoriali promettenti e le assiste nella fase di “scale up”, ha infatti annunciato attraverso la propria costola tricolore l’entrata di Soundreef nel proprio network.
D’Atri è stato selezionato durante il recente “International Selection Panel” di Endeavor Global che si è svolto a Rio de Janeiro, ultima fase di un percorso di valutazione che coinvolge una rete internazionale di soggetti, composta da venture capitalist e imprenditori di successo provenienti da diverse nazioni. I candidati vengono valutati dallo staff di Endeavor che ha il compito di analizzare la strategia di business e il potenziale di crescita dell’azienda, nonché le qualità e le capacità personali dell’imprenditore. Per puntare a cosa? Fonti vi- cine al dossier parlano di un aumento di capitale prossimo venturo da 20 milioni tra debito ed equity in cui avrà una parte preponderante il fondo Endeavor Catalyst, legato al catalizzatore di startup.
Insomma un’operazione ben più consistente dell’investimento da 3,5 milioni da parte di VAM Investments e di LVenture Group che ha consentito a Soundreef le prime importanti mosse sul mercato italiano che l’anno scorso hanno infiammato il dibattito intorno alla libe- ralizzazione del diritto d’autore. Soldi che dovrebbero servire alla collecting privata per acquistare repertorio musicale. Interpellati sul tema, da Soundreef rispondono con un no comment. Di Endeavor che in Italia ha selezionato altre startup come Talent Garden e Lanieri, più in generale D’Atri parla come di «un gruppo di persone che si impegna quotidianamente per lo sviluppo di idee che cambieranno il mondo». Endeavor insomma ci crede. Resta da capire quali potranno essere gli effetti su Soundreef di un assetto normativo che in Italia lascia a Siae il ruolo di centroront d del sistema.