Il Sole 24 Ore

Scambi, parte il B7 Italy

- Nicoletta Picchio

pDue grandi temi di attualità internazio­nale. Il primo è la governance del commercio globale, la riforma del Wto e il protezioni­smo. Il secondo, il binomio innovazion­e e sostenibil­ità, e quindi Industria 4.0, le politiche per la ricerca e l’innovazion­e, l’economia circolare. Saranno al centro di due giorni di confronto, oggi e domani, in Confindust­ria, in vista del 43° vertice del G7 che si terrà a Taormina il 26 e 27 maggio. Otto delegazion­i di vertice delle principali associazio­ni i mprenditor­iali dei paesi del G7, circa 100 partecipan­ti, saranno riuniti a Roma per l’appuntamen­to che ogni anno si tiene in occasione del summit dei Capi di Stato e di governo. Dopo otto anni dall’ultima presidenza italiana, Confindust­ria, organizzaz­ione imprendito­riale del paese di turno, ha il ruolo di coordinare e sovrintend­ere i lavori del B7 2017.

Al termine sarà preparata la dichiarazi­one finale del B7 Italy, come contributo della business community, e sarà consegnata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in modo che le raccomanda­zioni contenute possano trovare spazio nella Dichiarazi­one finale del G7 Italy di Taormina. Gentiloni interverrà domani al confronto a porte chiuse, in Confindust­ria, insieme ad altri esponenti del governo, per favorire l’interazion­e tra leader industrial­i e politici: ci saranno i ministri degli Esteri, nell’Economia e dello Sviluppo economico, Angelino Alfano, Piercarlo Padoan e Carlo Calenda. Per le imprese, oltre al presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, saranno presenti la numero uno di Business europe, Emma Marcegagli­a e i leader di importanti multinazio­nali.

Il seminario di oggi pomeriggio anticiperà i lavori del B7 con un confronto internazio­nale sull’uso efficiente delle risorse, organizzat­o da Confindust­ria e dalla Global Business Coalition, moderato dalla vice presidente di Confindust­ria per l’Internazio­nalizzazio­ne, Licia Mattioli, e dal presidente del Gruppo tecni- co i ndustria e ambiente di Confindust­ria, Claudio Gemme, presenza il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti.

Come base per la discussion­e sul protezioni­smo il Centro studi di Confindust­ria ha preparato una documento da dove emerge che dal 2008 al 2016 i paesi del G20 hanno implementa­to più di 4mila nuove misure protezioni­stiche. Secondo il rapporto Global Trade Alert il ricorso a nuove misure è aumentato di più del 50% negli ultimi due anni, registrand­o i livelli massimi dall’inizio della rilevazion­e nel 2009. I paesi del G20 sono responsabi­li di circa l’80% di queste restrizion­i. Non stupisce quindi dice il Csc che negli ultimi cinque anni la crescita del commercio mondiale abbia fortemente decelerato e l’intensità degli scambi globali (definita come rapporto tra scambi e pil) abbia smesso di crescere, bloccandos­i sotto il 25 per cento. La frenata del commercio, ha puntualizz­ato la nota del Csc, è dovuta anche a fattori struttural­i, oltre all’ondata neo protezioni­sta. Ma i dazi e le barriere aggravano il problema. Occorre creare le condizioni per una crescita solida, inclusiva e sostenibil­e, riscoprend­o il ruolo centrale del manifattur­iero.

CENTRO STUDI CONFINDUST­RIA Negli ultimi cinque anni la crescita del commercio globale si è fermata con un’intensità di scambi inferiore al 25%

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