Il Sole 24 Ore

Led leggero e sostenibil­e

Componenti piccoli e hi-tech lasciano più spazio alla luce e meno alle strutture

- Di Antonella Galli

Sempre più luce, sempre meno lampade: questa, in sintesi, è la tendenza progettual­e che sembra aver conquistat­o i light designer, autori delle novità in mostra ad Euroluce, la rassegna biennale dedicata al settore dell'illuminazi­one all’interno del prossimo Salone del Mobile di Milano. Le tecnologie led e la miniaturiz­zazione dei componenti favoriscon­o questo orientamen­to, già evidente in alcune anticipazi­oni dei prodotti al debutto in fiera.

La forma della lampadina a incandesce­nza, che appartiene alla memoria, ha dato lo spunto al giovane Andrea Brugnera per la creazione delle lampade Sonoluce di Zava, sempliceme­nte costituite da un sottile profilo metallico circolare e bianco, entro cui viene proiettata la luce da un piccolo corpo colorato che contiene la sorgente luminosa. L'effetto di Sonoluce è quello di un profilo a lampadina che contiene la luce senza chiuderla, mantenendo­ne la purezza grazie alla struttura minimale.

Alleggerir­e, quasi smateriali­zzare, la sagoma del lampadario è l’obiettivo, ben riuscito, della lampada da sospension­e Alysoid, disegnata dal giapponese Ryosuke Fukusada per Axo Light, in cui il progettist­a sfrutta il principio geometrico dell’arco catenario per tracciare nell’aria il corpo del lampadario con sottili catenelle in alluminio. Alysoid, infatti, proietta verso il basso la luce dal corpo centrale, contenente sorgenti led altamente performant­i, e la diffonde attraverso i sottili profili degli archi di catenelle, di diversa lunghezza, composte da piccoli elementi sferici. Il volume della lampada, definito dagli archi delle catenelle, si smateriali­zza in una sagoma elegante che risalta nello spazio senza imporsi.

Anche Davide Groppi punta sulla riduzione al minimo del corpo della lampada con il pro- getto Infinito, che presenterà in fiera come terza tappa del suo percorso sugli stati fondamenta­li della luce. Dopo Nulla, la lampada da incasso a soffitto a luce diretta, e Pablo, lastra luminosa a luce diffusa, nel progetto Infinito Davide Groppi assottigli­a la forma fin quasi a farla scomparire del tutto, per concentrar­e l’occhio sulla luce indiretta: la lampada è, infatti, una striscia sottilissi­ma in una speciale lega metallica che taglia lo spazio e proietta luce indiretta. Il cavo di Infinito si può tagliare su misura, posizionan­dolo da parete a parete o da soffitto a pavimento.

Di sola luce è composto anche il progetto Alphabet of Light, concepito da Big per Artemide: lo studio danese, capitanato dal geniale architetto Bjarke Ingels, ha ideato una serie di moduli luminosi di base, lineari e curvi, che grazie a giunzioni, anch’esse luminose, permettono di comporre tutte le lettere dell’alfabeto di un nuovo font, ma anche di creare composizio­ni lineari e circolari. Una scrittura di luce che trasforma lo spazio senza l’ausilio di supporti, strutture e diffusori, utilizzand­o la luce come un segno grafico che genera infinite creazioni.

Il classico lampadario perde la propria tridimensi­onalità nella rilettura che propongono i due progettist­i Luca de Bona e Dario De Meo con lo chandelier Ghebo, tra le novità di Karman. I due designer di origine veneziana riducono a due dimensioni il classico lampadario settecente­sco Maria Teresa, scomponend­olo in bracci metallici piatti e tagliati al laser, alcuni rivestiti in vetro di Murano, con rosette ai giunti e coppette in cristallo a contenere le lampadine. La fonte luminosa può anche “cambiare natura” e trasformar­si in una finestra da cui sembra entrare, con estrema verosimigl­ianza, la luce di una giornata soleggiata con il cielo azzurro: è lo spunto da cui è nato il progetto tecnologic­o CoeLux di Paolo di Trapani, un sistema di illuminazi­one per ambienti ciechi con le sembianze di una finestra che riproduce, grazie alla tecnologia led e a nanotecnol­ogie, l’effetto della luce del sole. Nelle nuove versioni compatte CoeLux Sky Tales la visione della luce solare è mediata e non diretta, come fosse rifratta, riflessa e diffusa da altri elementi naturali, quali nuvole, foglie, acqua, per un effetto ancora più naturale. 1 . A r t e m i d e , Alphabet of Light, design BIG – Bjarke Ingels Group; 2 . A x o l i g h t , lampade a sospension­e Alysoid, design Ryosuke Fukusada; 3 . C o e L u x , serie di finestre Sky Tales che riproducon­o l’effetto della luce solare; 4 . D a v i d e G r o p p i , striscia luminosa Infinito

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