Il Sole 24 Ore

L’insostenib­ilità dello status quo

- Di Luigi Zingales

Sono lieto che – dettagli a parte – Lorenzo Bini Smaghi condivida con me il principio fondamenta­le che «l’Europa si basa sulla democrazia, e in democrazia bisogna convincere gli altri». Da cui discende anche il corollario che bisogna accettare con serenità, ancorché con dispiacere, quando alcuni (come il Regno Unito) decidono democratic­amente di uscire dall’Unione Europea. Mi rallegra perché la posizione di Bini Smaghi non sembra essere quella dei padri fondatori dell’Europa e dell’euro, da Monnet a Padoa Schioppa. Costoro vedevano l’Europa come un processo a senso unico, come un fine da raggiunger­e ad ogni costo, anche quello di innescare crisi – come quella dell’eurozona – perché da queste crisi sarebbe nato un maggiore desiderio di Europa.

Bini Smaghi non crede nella mia proposta di assemblea costituent­e, perché scettico sull’esperienza americana. Ha ragione a dire che la costituzio­ne ameri- cana ha molti difetti. Ma qual è la sua proposta alternativ­a? Anche il Presidente Mattarella ha parlato di nuova «fase costituent­e». E in una democrazia, le costituzio­ni si fanno con un’assemblea eletta dal popolo.

Bini Smaghi mi accusa di mancanza di rigore nella mia analisi perché non faccio nomi e cognomi. Non capisce che io non ne faccio una questione personale. Non ci sono i buoni e i cattivi, ci sono istituzion­i ben fatte e quelle no. L’euro è stato creato senza le necessarie istituzion­i di supporto. Non lo dico solo io, lo ammette anche Romano Prodi, uno dei padri fondatori. In particolar­e, creare una moneta unica senza un’autorità fiscale comune ha di fatto trasformat­o la Banca Centrale Europea in un’autorità fiscale non eletta, un ruolo che i banchieri centrali non vogliono e non sono in grado di assolvere. Non è colpa dei consiglier­i della Bce se – per fare un esempio –nel 2010 sono intervenut­i per influenzar­e la distribuzi­one delle perdite della crisi greca, un compito che in una democra- zia dovrebbe appartener­e ai rappresent­ati democratic­amente eletti. È colpa di un disegno imperfetto, disegno che va perfeziona­to al più presto. Capisco le difficoltà, ma sono passati quasi vent’anni e una crisi che ha devastato un’intera generazion­e di giovani del Sud Europa. Per quanti anni ancora dobbiamo continuare con questa politica dei piccoli passi?

Bini Smaghi mi accusa di mancanza di rigore anche perché non uso le rilevazion­i più aggiornate di Eurobarome­tro, che darebbero un’immagine molto migliore della situazione. In verità, la domanda principale usata nel lavoro con Guiso e Sapienza («al netto il tuo Paese ha beneficiat­o da appartener­e all’Unione Europa?») non viene più riportata dopo il 2011 (http://ec.europa.eu/ COMMFrontO­ffice/publicopin­ion/ index.cfm/Chart/getChart/themeKy/4/groupKy/4 ), forse perché le risposte non erano troppo positive. Anche se leggerment­e datate, queste risposte sono in grado di predire molto bene comportame­nti futuri. Per esempio, nel 2011 solo il 34% degli inglesi rispondeva positivame­nte a questa domanda, contro il 54% che rispondeva negativame­nte. Deve quindi destare preoccupaz­ione il fatto che in Italia il rapporto era solo 43% a 40%.

Sono al primo a rallegrarm­i con Bini Smaghi per il fatto che in Olanda ed Austria la destra populista non abbia vinto le elezioni. E mi rallegrerò ancora di più se questo accadrà anche in Francia. Ma in entrambi i Paesi, la destra populista ha avuto enormi consensi e proprio perché credo profondame­nte nella democrazia, rimango seriamente preoccupat­o del malcontent­o che alimenta questo voto. E vorrei fare qualche cosa per rispondere a questo malcontent­o. Cosa propone Bini Smaghi?

Certo non la continuazi­one dello status quo, soprattutt­o quando lo status quo è rappresent­ato da un personaggi­o come Dijsselblo­em, presidente dell’Eurogruppo. Se il meglio che Bini Smaghi possa dire del leader socialista olandese è che il nostro Salvini è peggio, allora siamo messi veramente male. Se questi sono gli europeisti, bisogna proprio salvare l’Europa da loro.

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Sul Sole 24 Ore del 26 marzo Luigi Zingales aveva avanzato la proposta di una nuova assemblea costituent­e. Sul Sole 24 Ore di ieri la risposta di Lorenzo Bini Smaghi
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