Vivendi-Mediaset, il consiglio dell’Agcom stringe sul dossier
pVivendi dovrà probabilmente fare le sue scelte sul consiglio Telecom prima di conoscere le conclusioni dell’Agcom sulla compatibilità della contemporanea presenza nell’azionariato di Mediaset. Gli uffici dell’Authority che stanno lavorando sull’istruttoria dovrebbero completare il loro lavoro tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Poi la decisione spetterà al consiglio dell’Agcom, che ha in calendario, oltre a quella di oggi, una riunione per l’11 aprile. Ma, a quanto si apprende, vista la delicatezza del tema - è la prima volta che si applica la normativa che impedisce gli incroci tlc-media - il dossier Vivendi-Mediaset si discuterà in un consiglio ad hoc, in data ancora da stabilire. Fermo restando che la scadenza del 21 aprile per la conclusione dell’istruttoria dovrebbe essere rispettata, difficilmente la decisione arriverà prima del 9 aprile, termine ultimo per il deposito delle liste per il rinnovo del cda Telecom, tra i punti all’ordine del giorno dell’assemblea del 4 maggio.
A riguardo non sembrano esserci dubbi sul fatto che l’azionista di riferimento di Telecom presenterà la sua lista col presupposto di aggiudicarsi i due terzi dei posti riservati alla lista maggiori- taria, anche perchè i fondi, come di consueto, dovrebbero depositare un elenco “corto” di candidati, finalizzato a coprire il terzo dei posti destinati alla minoranza e altri soci rilevanti, a parte i piccoli azionisti che però stanno sotto all’1%, non ce ne sono. Ad ogni modo le conseguenze delle valutazioni dell’Agcom si rifletteranno non sulla quota in Telecom bensì su quella in Mediaset. La controllata Fininvest a dicembre ha pre- sentato un esposto in cui chiede, in sostanza, di dichiarare inammissibile il superamento della soglia del 10% che fa scattare il collegamento societario. Su questo l’Authority dovrà pronunciarsi, anche se l’eventuale conseguenza sulla sterilizzazione dei diritti di voto per la quota eccedente dovrebbe essere fatta valere in altra sede. Con la partecipazione francese che è arrivata a sfiorare il 30% dei diritti di voto, il superamento della soglia del 10% è un dato di fatto. I francesi però hanno evitato, almeno per ora, di chiedere posti in consiglio, nè hanno ancora avuto modo di influire sulle delibere assembleari, visto che la prima adunanza dei soci Mediaset è fissata per il 28 giugno.
Ad ongi modo starebbe maturando da parte francese la volontà di trovare un accordo, anche se non risultano ancora passi concreti in questa direzione. La “pace” potrebbe passare dai diritti del calcio, ora che Telecom ha confermato che parteciperà alle aste? Non è scontato. Cattaneo martedì ha spiegato che l’interesse è per i diritti a trasmettere le partite sulla banda ultralarga. Se i bandi prevederanno un pacchetto riservato alla rete, Telecom parteciperà da sola, altrimenti sul tavolo c’è più di un’opzione di partnership. Non solo Mediaset, cioè, ma anche altri interlocutori, tra i quali in primis l’esordiente Discovery, che però al momento ha solo un’offerta in chiaro. Mediaset, da parte sua ha detto che parteciperà con Premium, ma senza svenarsi, e se non riuscisse ad aggiudicarsi i diritti sarebbe disposta ad affittare la piattaforma di pay-tv a chi ne avesse bisogno. Anche con Discovery, insomma, le strade di Telecom e Mediaset potrebbero finire per intrecciarsi.
PARTITE INCROCIATE I francesi dovranno fare scelte sul board Telecom prima di conoscere le valutazioni dell’Authority: il termine per le liste scade il 9 aprile