Il Sole 24 Ore

Alitalia, per il piano percorso in salita

La compagnia intende chiudere entro metà aprile l’accordo sul nuovo contratto

- Gianni Dragoni

pAlitalia sta per esaurire la cassa, ma i risparmi previsti dal piano industrial­e non si vedono. Finora, secondo fonti autorevoli, sarebbero stati ottenuti circa 25 milioni di euro di risparmi su base annua nelle spese al di fuori del costo del lavoro (manutenzio­ne, fornitori, handling), rispetto a un obiettivo di raggiunger­e i 160 milioni entro l’anno.

I tagli veri che la compagnia sta cercando di fare sono sul costo del lavoro. La trattativa con i sindacati riprende oggi. L’intenzione della compagnia è chiudere entro metà aprile un accordo sul nuovo contratto (con la riduzione media degli stipendi del 31%) e sugli esuberi (ne sono stati richiesti 2.500). Oggi alle 15 il cda verificher­à lo stato di avanzament­o del piano di risparmi. È confermato lo sciopero dei confederal­i e Ugl per il 5 aprile. Oggi c’è uno sciopero di 24 ore della Cub Trasporti nei settori non operativi.

L’obiettivo di risparmio del costo del lavoro nel piano è di 163 milioni all’anno (100 milioni dagli stipendi, 63 milioni dagli esuberi). Secondo indiscrezi­oni, dopo i contatti con i sindacati, all’interno della compagnia si farebbero delle ipotesi su come chiudere un accordo, con un risparmio tra i 100 e i 120 milioni. Questo obiettivo potrebbe essere rag- giunto limitando gli esuberi a circa 1.100 addetti e tagliando gli stipendi in media del 10-15% (con un’oscillazio­ne tra il 9% dei più bassi e il 17% dei piloti). Ipotesi smentite dalla compagnia. L’azienda ha detto ai sindacati che i risparmi sul personale sono solo un terzo del totale. Ma se i sindacati accetteran­no un accordo, secondo l’ipotsi delineata, i tagli saranno quasi esclusivam­ente fatti a spese dei lavoratori. Perché i risparmi nelle altre aree sono solo 25 milioni. Alitalia sta sperimenta­ndo difficoltà anche nel ricollocar­e i 20 Airbus 320 che intende mettere a terra. La compagnia dice che 4 aerei andranno a Air Berlin in wet lease (con equipaggi di Alitalia). E gli altri? Secondo fonti autorevoli, si è parlato di mandare alcuni aerei in Cambogia, alla Cambodia Angkor Air. Un altro nome che è stato fatto è una compagnia africana, Proflight Zambia. I lessor, le società proprietar­ie dei jet che Alitalia ha in leasing, non avrebbero però autorizzat­o questi trasferime­nti. Un altro punto debole del piano è lo sviluppo dei ricavi, che dovrebbe avvenire anche attraverso ricavi supplement­ari («ancillary revenues»). Non sta dando i risultati attesi il nuovo sistema informatic­o Sabre, un investimen­to di decine di milioni fatto per uniformare i sistemi di Alitalia (che aveva il vecchio Arco) a quelli del socio al 49% Etihad, imposizion­e di James Hogan. Intanto è sempre più presente in azienda Luigi Gubitosi, il manager voluto dalle banche azioniste, che non si fidano dell’a.d. australian­o, Cramer Ball, altra scelta di Hogan e di Etihad. Gubitosi è stato designato presidente operativo, per ora è in cda senza deleghe. In questi giorni Ball ha ottenuto il rafforzame­nto del suo paracadute, in ca sodi uscita o licenziame­nto senza giusta causa: dai 5 mesi già pattuiti la buonuscita sarebbe stata prolungata di due anni. Pertanto Ball, che ha uno stipendio di circa un milione lordo all’anno (ma con due bonus può arrivare a 2,2 milioni), se venisse messo alla porta _ ad esempio quando Gubitosi conquister­à le deleghe _ incassereb­be circa 2,5 milioni, due milioni in più di quanto previsto nel contratto di assunzione. E il suo stipendio non è soggetto ai tagli richiesti agli altri dipendenti.

TUTELE PER IL CEO L’a.d. Ball ha ottenuto il rafforzame­nto del paracadute in caso di dimissioni o licenziame­nto: buonuscita prolungata di due anni

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