Il Sole 24 Ore

«Bcc, sistema più solido con le fusioni»

- L.Ser.

pNel corso degli ultimi 15 mesi 50 banche del sistema del credito cooperativ­o italiano sono state oggetto di fusione o aggregazio­ne. Processi che hanno ridotto il numero delle BCC da 367 di fine 2015 a 317, dato aggiornato a marzo.

Le banche che nel 2015 presentava­no fragilità per l’incidenza dei crediti deteriorat­i netti rispetto al patrimonio erano circa una settantina. «Circa venti banche hanno già portato a termine processi di fusione con altre realtà del credito cooperativ­o - spiega Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse -. Altre stanno lavorando in questi mesi a processi di integrazio­ne. In altri casi, invece, sono stati ceduti crediti o dati in gestione». La novità di fondo dal 2015 a oggi è l’entrata in vigore della legge che riforma il settore obbligando le BCC ad aggregarsi in uno o più gruppi bancari del credito cooperativ­ocooperati­vi.

«La riforma del credito cooperativ­o varata lo scorso anno fa perno sulla convinzion­e espressa dal legislator­e che all’interno del sistema ci siano gli strumenti patrimonia­li per assorbire i rischi attraverso il meccanismo delle garanzie incrociate», continua Dell’Erba. L’intero sistema del credito cooperativ­o dispone oggi di un patrimonio di 19,9 miliardi. «In attesa della formazione dei gruppi bancari cooperativ­i, è stato istituito un Fondo temporaneo obbligator­io che ci consente di gestire le situazioni di maggiore complessit­à di crisi senza chiedere soldi all’esterno del sistema e senza che nessun cliente o azionista risparmiat­ore ci abbia rimesso», chiosa.

Il Fondo, presieduto da dell’Erba, sinora è intervenut­o per rilevare crediti deteriorat­i da banche che sono state poi oggetto di fusione, ma anche sottoscriv­endo direttamen­te strumenti di patrimonia­lizzazione; questo per non gravare sui requisiti patrimonia­li dell’istituto acquirente. Da ottobre 2016 sono stati eseguiti interventi su 5 banche rilevando crediti per un valore netto di 150 milioni, che arriverann­o nei prossimi mesi a 250 milioni. «Le criticità che le banche presentava­no nel 2015 hanno già avuto una risposta sia normativa che operativa», conclude dell’Erba.

I crediti deteriorat­i delle Bcc incidono complessiv­amente per il 20 per cento degli impieghi; l’incidenza superiore alla media dell’industria bancaria (18%) è dovuta alla composizio­ne degli impieghi delle banche di credito cooperativ­o, concentrat­i su famiglie e piccole imprese. Le politiche di accantonam­ento hanno aumentato i tassi di copertura medi dei crediti deteriorat­i, che sono in linea con l’industria bancaria. Nel 2016 il 64,4% degli Npl delle Bcc era coperto da garanzie reali a fronte del 51,1 per cento della media dell’industria bancaria. Il total capital ratio è in media al 17,3 per cento, mentre il Cet1 è pari al 16,9 per cento. Grazie al loro livello patrimonia­le, nel periodo 2010-2016 lo stock di finanziame­nti erogati è cresciuto del 2 per cento, passando da 131 a 133,2 miliardi. La raccolta complessiv­a è pari a 195 miliardi.

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