Il Sole 24 Ore

Fincantier­i torna in utile, dividendo nel 2018

Risultato positivo per 14 milioni - Car ico di lavoro a quota 24 miliardi

- Ce. Do.

pFincantie­ri archivia il bilancio 2016 consolidan­do quel ritorno all’utile già mostrato nei conti dei primi nove mesi: a fine anno, l’asticella si attesta così a 14 milioni di euro, in migliorame­nto di 303 milioni rispetto al “rosso” di 289 milioni del 2015, mentre il risultato ante oneri e proventi estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti è di 60 milioni (a fronte della perdita di 252 milioni dell’anno prima). Anche l’Ebitda ritorna positivo, a 267 milioni (-26 milioni nel 2015), come l’Ebit che è pari a 157 milioni (-137 milioni nel 2015). Quanto ai ricavi, a quota 4,4 miliardi (contro i 4,1 miliardi del 2015), il volano è rappre- sentato dal business delle navi da crociera che, da solo, copre quasi il 50% del fatturato (2,07 miliardi), in barba ai dubbi sollevati da qualche analista sui ritorni di tale segmento. «I traguardi raggiunti - ha commentato il ceo Giuseppe Bono - superano i target previsti per l’anno e ci consentono di confermare gli obiettivi di medio termine e la distribuzi­one di dividendi a partire dall’utile 2017».

Nel piano industrial­e 2016-2020, Fincantier­i aveva indicato, per il 2016, ricavi in aumento del 4-6% (l’incremento, stando ai numeri diffusi ieri, è del 5,9%), un Ebitda margin del 5% (il dato consolidat­o è superiore alla guidance e pari al 6%) e una posizione finanziari­a netta a debito tra 700 e 800 milioni. Su quest’ultimo versante, l’esposizion­e registrata a fine 2016 è di 615 milioni, in migliorame­nto rispetto al target, mentre il livello registrato al 31 dicembre 2015 era di 483 milioni: lo scostament­o riproduce la di- namica del business delle navi da crociera e l’esigenza di finanziare le attività collegate alla loro costruzion­e che è stata particolar­mente intensa nel 2016 con la consegna di quattro prototipi molto complessi.

Tornando ai numeri, il carico di lavoro «ha superato ancora una volta livelli record» (copyright del ceo) e ha raggiunto quota 24 miliardi, pari a circa 5,4 anni di lavoro se rapportati ai ricavi 2016: il backlog è di 18,2 miliardi (a fronte dei 15,7 miliardi di fine 2015) con 99 navi in portafogli­o, mentre il soft backlog, cioè il valore delle opzioni contrattua­li, delle lettere d’intenti in essere e delle commesse in corso di ne- goziazione, è di 5,8 miliardi (superiore ai 3 miliardi fatti registrare l’anno prima). I nuovi ordini si attestano a 6,5 miliardi rispetto ai 10,8 miliardi del 2015, un calo legato alla stagionali­tà.

La spinta principale continuerà ad arrivare dal settore shipbuildi­ng che, anche nel 2017, sarà caratteriz­zato da una crescita dei volumi e dal migliorame­nto della marginalit­à per la messa in produzione delle navi da crociera derivate dai prototipi e per l’incremento garantito dal militare. Quanto all’offshore, Fincantier­i è intenziona­ta a procedere lungo la strada indicata dal piano industrial­e di Vard: razionaliz­zazione della struttura produttiva in Brasile e diversific­azione delle attività, già parzialmen­te riconverti­te al business cruise.

IL CONTO ECONOMICO I ricavi sono saliti nel 2016 a 4,42 miliardi (4,18 miliardi) e l’Ebitda del gruppo è tornato positivo per 267 milioni (-26 milioni nel 2015)

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