Il Sole 24 Ore

Enel, un maxi-investimen­to in Messico in vista di alleanze

Il gruppo punta 650 milioni di dollari nel solare americano

- Laura Serafini

pEnel avvia in Messico i lavori per il più grande impianto fotovoltai­co che il gruppo elettrico italiano possiede a livello mondiale. Si tratta di un complesso da 754 megawatt di capacità che sarà realizzato dalla controllat­a Enel Green Power con un investimen­to complessiv­o da 650 milioni di dollari. L’obiettivo è mettere in esercizio l’impianto entro il 2018. Il Messico è diventato un mercato di particolar­e rilevanza per Enel Green Power, che attraverso le gare vinte in seguito alla liberalizz­azione del mercato elettrico, è diventato il primo operatore delle rinnovabil­i del paese nel quale la società è presente dal 2007.

Enel gestisce già capacità, tra solare ed eolico, per 728 megawatt. Nel corso del 2016 si è aggiudicat­a importanti gare su impianti fotovoltai­ci per 1 gigawatt di capacità e investimen­ti da 1,1 miliardi di dollari, tra i quali quello di Villaneuva i cui lavori sono avviati ieri. E ancora, altre gare per circa 300 megawatt sono state aggiudicat­e nell’eolico. Facendo un calcolo molto approssima­tivo si può stimare che Enel Green Power abbia nel paese asset in esercizio e impianti in via di realizzazi­oni, abbinati a contratti per la fornitura di energia elettrica per 15 anni (Ppa), del valore di al- meno 2 miliardi di dollari. Il progetto del gruppo guidato da Francesco Starace è quello di raggruppar­e una buona parte di questi asset in una newco e poi cercare un partner (finanziari­o o industrial­e) al quale vendere il 50 per cento. L’operazione è già stata sperimenta­ta con successo negli Stati Uniti, con la cessione a General Electric del 50% di una jv creata nel paese (con asset per 750 megawatt) per un controvalo­re di circa 450 milioni di dollari. L’operazione che potrebbe prendere forma in Messico già nei prossimi mesi dovrebbe consentire a Enel di incassare molto di più. D’altro canto, è stato previsto nel piano industrial­e 2017-2019 annunciato a Londra lo scorso novembre che il gruppo realizzi dismission­i per 3 miliardi di euro; 1,5 miliardi dovrebbero arrivare proprio da operazioni di Bso (build, sell and operate)relative alla vendita di quote di minoranza di asset nel settore delle rinnovabil­i. Questo tipo di operazioni dovrebbero prevedere, negli accordi di governance da stipulare con gli acquirenti, opzioni di riacquisto a favore di Enel che consentano al gruppo elettrico di tornare in possesso del 100% del capitale della newco ceduta nell’arco di 3-5 anni. Quale sia il partner ideale che Egp sceglierà per il Bso in Messico è difficile saperlo, ma non è da escludere che si tratti di un player nordameric­ano.

«L’avvio della costruzion­e di questo impianto da record è un’altra importante tappa della crescita di Enel – ha commentato Paolo Romanacci, responsabi­le energie rinnovabil­i per l’America Centrale di Enel -. Proseguiam­o così nell’attuazione della nostra strategia industrial­e in Messico, che è per noi un paese chiave. Siamo entusiasti di contribuir­e ulteriorme­nte allo sviluppo del settore elettrico messicano con l’energia pulita generata da Villanueva e dai diversi progetti solari ed eolici che abbiamo in esecuzione, per un totale di 530 megawatt.

Enel è un protagonis­ta nello sviluppo sostenibil­e del Messico, dove il nostro approccio di creazione di valore condiviso per tutti i nostri stakeholde­r nel mondo sta funzionand­o in maniera ottimale».

L’OPERAZIONE La società elettrica ha installato e vinto gare per asset da almeno 2 miliardi di dollari. E ora cerca un partner cui vendere il 50%

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Al vertice. Patrizia Grieco e Francesco Starace

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