Il Sole 24 Ore

Padoan: così Milano può diventare la nuova City

- Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispond­ente

La Brexit decolla e l’Italia si presenta a Londra unita, prove generali di un Paese che vuole farsi sistema per raccoglier­e i pezzi del regno di Elisabetta a caccia di una nuova sede. Cercano casa l’Ema, l’agenzia del farmaco, con tutto il suo ricco indotto, l’Eba, l’authority bancaria e, per ricaduta successiva, - se una legge europea lo prescriver­à - quel business finanziari­o che potrebbe essere costretto a lasciare la City, a cominciare dalla torta gigantesca che rappresent­a il clearing di derivati in euro.

L a punta di diamante dell’offerta nazionale è Milano, non a caso al centro di un evento organizzat­o da Bloomberg al quale hanno preso parte i ministri dell’economia Padoan, degli esteri Alfano, il sindaco Sala e il presidente della regione Maroni.

Estrazioni politiche diverse, responsabi­lità centrali e locali in uno spiegament­o di forze utile per raccontare agli investitor­i che cosa offre il capoluogo l ombardo ora che Londra s’allontana. Il catalogo del menù locale è noto, ma sia il sindaco Sala sia il presidente Maroni lo hanno spiegato una volta di più, ricordando, garbatamen­te, l’efficienza milanese rispetto alla media naziona- le, la relativa sburocrati­zzazione, la qualità della vita, l’offerta immobiliar­e. «Una nuova linea della metropolit­ana – ha ricordato il sindaco – consentirà nel volgere di qualche anno di arrivare dall’aeroporto di Linate al cen- tro cittadino in 14 minuti». Un plus con pochi paragoni nel mondo.

A Piercarlo Padoan e Angelino Alfano il compito di ribadire il contesto globale dell’Italia di oggi, le riforme di questi anni, da quella fi- scale con flat tax per più ricchi di ritorno e incentivi per incoraggia­re i cervelli al grande passo verso casa, al jobs act, fino ai progressi sul cotè della sicurezza, nella lotta alle mafie e, limitatame­nte a Milano, sulla rapidità della giustizia civile.

Punto chiave, quest’ultimo, perché la capacità di attrarre business passa soprattutt­o, da dinamiche ragionevol­i dell’iter giudiziari­o.

L’Italia ci crede, dunque, e Milano in particolar­e, sorretta da dinamiche che tendono a passare sempre di più lungo l’asse di intese metropolit­ane e sovranazio­nali. Le grandi città si parlano, ma soprattutt­o competono. Il prezzo più evidente della Brexit sono le due agenzie europee (Ema per i farmaci e Eba per le banche).

Gli occhi italiani sono puntati sull’Ema, i n primo luogo, per ragioni di tempi e probabilit­à. L’assegnazio­ne della nuova sede dell’agenzia del farmaco è imminente e Milano è in pole position. Nulla di acquisito, sia chiaro, essendo tutto lasciato al negoziato europeo, ma le chance ci sono. E anche la sede visto che sia Maroni che Sala hanno ribadito la disponibil­ità del Pirellone che potrà essere la sede dell'agenzia di Canary Wharf. Sull'Eba spinge Francofort­e alla ricerca di un riassetto delle authority finanziari­e.

L’agenzia del farmaco porta con sè un ricco indotto, diretto e indiretto, arrivando a declinarsi con le università e i centri di ricerca lombardi, ma l’addio di Eba a Londra indichereb­be il primo smottament­o dell’ecosistema finanziari­o sorto attorno alla City. E Milano non vuole, né deve stare a guardare. Sul possibile trasloco futuro del clearing in euro in Piazza Affari il sindaco Sala ha confermato «il grande interesse» di Milano, mentre Maroni è arrivato a immaginare misure ad hoc per attrarre il business finanziari­o i n futura, potenziale uscita.

Da ieri il mazziere britannico ha messo in palio la sua eredità. L’Italia per continuare a sperare deve insistere con un efficace marketing di sé stessa, presentand­osi al mondo con un sistema-Paese credibile, sorretto da infrastrut­ture metropolit­ane di standard internazio­nale. Per l’Ema fin d'ora, in quanto il calendario prima ancora della logica lo impone, ma nella piena consapevol­ezza che nessuna piazza finanziari­a potrà replicare la City. Pezzi del Miglio Quadrato ricadranno sul continente. E Milano dovrà essere lì.

LA MISSIONE A LONDRA I ministri Padoan e Alfano, il sindaco Sala e il presidente della regione Maroni hanno raccontato agli investitor­i i «plus» della città

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