Il Sole 24 Ore

La Bce ha maggiori spazi di manovra

- Alessandro Merli

pBrusca frenata dell’inflazione in marzo, all’1,5% dal 2,2% di febbraio. Insieme alla caduta dell’inflazione in Spagna, dal 3% al 2,1%, il dato fa ritenere che anche le cifre per l’Eurozona nel suo complesso, che verranno pubblicate oggi, possano far segnare un calo più forte del previsto e quindi allentare le pressioni sulla Banca centrale europea per una riduzione accelerata dello stimolo monetario.

L’inflazione per la Germania è risultata nettamente inferiore alle previsioni, anche quelle aggiustate dopo che in mattinata erano usciti i dati regionali, anch’essi tutti in calo. Il mese di marzo, in parte per ragioni statistich­e (nel 2016 Pasqua cadde in marzo, nel 2017 in aprile) riporta quindi l’andamento dei prezzi ben al di sotto della soglia psicologic­a del 2% e consente alla Bce, che comunque tiene conto dell’intera area euro e non di un solo Paese, di rivendicar­e che c’è ancora bisogno di stimolo monetario per raggiunger­e, nel medio periodo, l'obiettivo di stare «sotto, ma vicino» al 2%. Il presidente della Bce, Mario Draghi, aveva detto del resto di aspettarsi che l’inflazione potesse avere una nuova flessio- ne, dato che l’aumento degli ultimi mesi era dovuto soprattutt­o ai rialzi del prezzo del petrolio e degli alimentari. Il calo, almeno in Germania, è arrivato anzi prima del previsto. Draghi aveva previsto un’inflazione vicina al 2% per qualche mese. La settimana scorsa, in un’intervista al Sole 24 Ore, il capo economista della banca, Peter Praet, aveva sottolinea­to il ribasso del 10% del prezzo del petrolio negli ultimi mesi.

Nell'eurozona, l’inflazione di febbraio è stata del 2%, e fino alla diffusione delle cifre per Spagna e Germania molti economisti di mercato ritenevano pro- babile una flessione all’1,8%. Ora, il calo di marzo potrebbe rivelarsi più marcato. L’inflazione di fondo (esclusi petrolio e alimentari) è stata a febbraio dello 0,9% e dovrebbe scendere a sua volta. Ieri, anche il governator­e della Banca centrale austriaco, Ewald Nowotny, ha dichiarato che «la Bce non vuole alzare i tassi prematuram­ente», mentre anche il super-falco Klaas Knot della Banca d'Olanda ha detto che lo stimolo verrà rimosso con il migliorame­nto dell'economia, ma che questo avverrà non prima dell'anno prossimo.

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