«Più ricerca e tagli agli sprechi»
Il workshop degli imprenditori del G7 sull’uso efficiente delle risorse per assicurare alle imprese una crescita sostenibile Mattioli: creare lavoro lasciando un pianeta migliore alle nuove generazioni
pL’efficienza nell'utilizzo delle risorse per rendere più competitive le imprese assicurando una crescita economica sostenibile. Serve più innovazione, più ricerca e riduzione degli sprechi. E anche una partnership pubblico-privato, nel quadro di una nuova governance internazionale, coinvolgendo governi, imprese, comunità scientifica e consumatori. È il messaggio del workshop internazionale di ieri, dedicato al tema dell'uso efficiente delle risorse organizzato da Confindustria e dalla Global Business Coalition, che ha anticipato i lavori del B7 Italy.
«Le risorse stanno a cuore al mondo imprenditoriale. Le imprese si preoccupano di diminuire gli sprechi, investire in ricerca e sviluppo e ridurre l’uso del carbone, soprattutto per noi la sostenibilità è un asset del mercato», ha detto la vice presidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Licia Mattioli aprendo l’incontro. «Le nostre aziende – continua - hanno imboccato da tempo la strada virtuosa per trovare un nuovo equilibrio: da una parte generare crescita sostenibile per lasciare un pianeta migliore alle future generazioni, dall’altra restare competitivi e creare lavoro».
In questa fase, ha sottolineato la vice presidente, ci sono alcune coincidenze favorevoli: la prima è che l’Italia presiede il G7 e la Germania il G20; quindi le rispettive organizzazioni imprenditoriali, Confindustria e Bdi, del primo e secondo paese manifatturiero Ue, organizzano i relativi summit economici, B7 e B20. Inoltre la Bdi ha la presidenza della Global Business Coalition, organizzazione di cui Confindustria è membro fondatore. «Si possono unire le forze per un messaggio unico del B7 e del B20 alle prossime riunioni dei capi di Stato e di governo», ha sottolineato la Mattioli, che ritiene necessaria una «collaborazione governo, aziende e studiosi».
Un’economia sostenibile che punti all’efficienza delle risorse non deve essere avvertita come un onere, ma come un’opportunità: «Oggi le materie prime pesano fino al 50% dei costi totali, soprat- tutto per quelle aziende che sono parte delle catene globali e dunque sono più vulnerabili all’alta volatilità delle forniture», avverte Rudolf Staudigl rappresentante della Global business coalition. Che sottolinea come «l’efficienza energetica sia un’arma in più per rendere maggiormente competitive le imprese». Tra l'altro, come ha sottolineato anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti le imprese «spesso sono molto più avanti dei Governi e hanno capito prima che nell’economia circolare c’è il futuro e ci stanno andando indipendentemente dalle scelte politiche», come hanno mostrato diverse best practice raccontate ieri direttamente dalle aziende. Galletti ha condiviso la necessità di una «grande coalizione tra mondo economico e politico» ed ha ricordato i prossimi impegni del Governo: dalla scrittura della nuova Strategia energetica nazionale (pronta nei prossimi giorni) a quella sullo sviluppo sostenibile e i cambiamenti climatici. Con un G7 sull’ambiente in calendario a Bologna il 10-12 giugno che ribadirà l’impegno a muovere «ulteriori passi avanti per migliorare l’efficienza e la sostenibilità nell’uso delle risorse».
Una sfida che i Giovani imprenditori del G20 hanno già fatta pro- pria in una dichiarazione congiunta adottata a Johannesburg del 10 marzo scorso, come ricordato da Marco Gay, presidente dei giovani di Confindustria, con 7 raccomandazioni sull’uso efficiente delle risorse: «Dalla necessità di una regolamentazione più coerente e armonizzata alla promozione degli investimenti e delle infrastrutture green fino alla formazione e alla creazione di corsi sulle nuove tecnologie». Il mondo delle imprese «chiamato alla sfida dell’innovazione tecnologica», ha spiegato Claudio Gemme, presidente del Comitato industria e ambiente di Confindustria, «ha un ruolo fondamentale nella gestione del processo di transizione da un modello di economia lineare a un modello circolare». La Global business coalition, d’intesa con Confindustria, ha individuato alcune aree di intervento prioritarie su cui concentrare la cooperazione tra imprese e istituzioni.
Questa mattina, la riunione a porte chiuse dei B7 si concentrerà sui temi del protezionismo, del commercio internazionale e Wto. Saranno presenti alcuni ministri insieme al premier Paolo Gentiloni,e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
IL MINISTRO DELL’AMBIENTE Galletti: le imprese spesso sono molto più avanti dei governi e hanno capito prima che nell’economia circolare c’è il futuro