Viaggi aziendali, Italia capofila Ue
pLa ripresa globale spinge il business travel e l’Italia batte l’Europa, secondo le stime dell’Osservatorio Centro studi Cast dell’Università di Bologna (l’Osservatorio è promosso da:AirPlus International, HRS-Global Hotel Solutions, Mission e Lufthansa), che sarà presentata alla Bit di Milano. Il mercato dei viaggi d'affari delle imprese italiane - valutato 18,7 miliardi (+0,7%) - è cresciuto di quasi 700mila trasferte - sottolinea Andrea Guizzardi di Unibo, che ha seguito l’indagine - arrivando nel 2016 a quota 29,8 milioni: pertanto i viaggi d'affari delle imprese italiane risultano in crescita del 2,3%, tutti i segmenti del mercato sono in aumento.
Il mercato europeo mostra un progresso più debole (+0,7%), zavorrato dalle performance negative di comparti come distribuzione e credito. La crescita del segmento intercontinentale (+2,5%) continua ad essere sostenuta dagli investimenti diretti esteri delle aziende italiane, oltre che dalla ripresa congiunturale di molti Paesi emergenti. L'ottima performance del mercato domestico (+2,7%). Atre anni dal termine della crisi - prosegue il rapporto - , le aziende sono dunque tornate a focalizzarsi sulle trasferte e meno sui costi. Questo cambio di orientamento, pur considerando che nel raffronto con i livelli pre-crisi il mercato nazionale ha perso l'11%, stabilizza e rafforza le prospettive dell'intero mercato dei viaggi d'affari sul medio periodo.
A livello di macroaree, le destinazioni “minori” dell'Asia sono quelle dove, nel 2016, si è registrata la maggiore crescita dei viaggi internazionali dall'Italia. In Europa frenano i mercati dell'Est, mentre si stabilizzano le trasferte verso la Russia. Le trasferte verso la Francia mostrano la performance peggiore (-7%), un dato in forte relazione con la diminuzione delle trasferte in Europa da parte delle aziende dei servizi.
Nel 2016 l’auto aziendale è il mezzo di trasporto che mostra il maggior progresso rispetto all'anno precedente (+2,7%) grazie al forte aumento delle trasferte nazionali. L’aereo (+2,2%) registra una dinamica positiva soprattutto sul mercato intercontinentale. Il rapporto rileva poi che il mercato nazionale avanza di circa 150 mila voli ed ha ormai azzerato il differenziale dei tassi di crescita rispetto al treno, raggiungendo quello che si crede un
punto di equilibrio delle preferenze dei business travellers tra aereo e alta velocità. Le trasferte su rotaia (+1,1%) fanno registrare la peggiore performance dal via all’alta velocità.
Nel 2016 si osserva la fine dell’effetto di sostituzione tra treno ed aereo, prevista da Cast-Unibo nel 2015. Quanto si delinea - conclude Guizzardi - è un ulteriore spostamento di preferenze dal treno all’auto sostenuto dall’incremento registrato nel parco auto delle aziende. Anche il fatto che le aziende sono tornate ad acquistare auto di segmento superiore, fornisce un segnale che la preferenza per i mezzi di trasporto si sta avviando verso nuovi equilibri.