Tre offerte per i 430 addetti Alcoa
Al vaglio del Mise la proposta di Sider Alloys, l’interesse di Kps e di un gruppo dell’automotive I sindacati: finora sono stati spesi oltre 500 milioni di ammortizzatori
pL’interesse per lo stabilimento Alcoa di Portovesme cresce. Dopo la proposta di acquisto di Sider Alloys e l’interesse manifestato dal fondo americano Kps ora spunta anche un gruppo che in Italia è impegnato nella componentistica per auto. Una novità, quest’ultima, emersa nel corso dell’incontro al Mise di ieri tra ministro e sindacati che suona come una nuova speranza per i quasi mille lavoratori (430 lavoratori diretti, 350 indiretti e ad altrettanti dell’indotto) oggi in mobilità o senza ammortizzatori sociali. Una novità in una vertenza che va avanti da cinque anni e non ha risparmiato mobilitazioni e proteste eclatanti. «Quanto emerso nel corso dell’incontro è un qualcosa di concreto che ci fa ben sperare per una soluzione anche prima della fine dell’estate - spiega Rino Barca, segretario regionale Fsm Cisl - perché il ministro ha chiarito i tempi sulla questione energetica e bonifiche che dovrebbero essere definite nell’arco di poche settimane».
Sul tavolo anche la questione degli 85 lavoratori rimasti senza ammortizzatori sociali. «Un argomento che compete alla Regione - prosegue ancora il sindacalista - e che nei prossimi giorni dovrà essere definito in maniera chiara». Non solo, l’incontro al Mise viene visto dai sindacati come un elemento “chiarificatore” in una vertenza che, come aggiunge Barca, «è costata in ammortizzatori sociali più di 500 milioni di euro» e va avanti da troppo tempo. Ossia dal 2012 quando sono state spente le celle elettrolitiche e scattate le procedure che hanno visto i lavoratori finire prima in cassa integrazione e poi in mobilità. «L’attenzione resta comunque alta - spiega Bruno Usai della Cgil - perché il 31 dicembre scadono gli ultimi ammortizzatori sociali ed è necessario che si vada verso una concretizzazione in tempi rapidi».
Che tradotto significa definire la vertenza che in passato ha visto anche altri gruppi manifestare interesse per l’acquisizione dello smelter. Ora sul tavolo del ministero c’è l’offerta di Sider Alloys che ha completato la due diligence e presentato un’offerta con un piano industriale che non contiene elementi di inammissibilità. L’offerta di acquisto è al vaglio di Invitalia. «Il fondo Kps ha ottenuto l’accesso alla data room Alcoa, mentre un primario operatore italiano dell’automotive ha chiesto di fare la due diligence - spiega Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis -. Il ministro prima di avviare le trattative in esclusiva, intende verificare tutti i soggetti che hanno espresso interesse». Ad auspicare che «la strada intrapresa sia quella giusta» anche il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli che pressa affinché ci sia una riduzione dei tempi. Il leader della Fiom Maurizio Landini rimarca la necessità di «una svolta positiva ad aprile». Quanto chiedono i lavoratori dello smelter che produceva una media di 155 mila tonnellate di alluminio primario con un fatturato di 580 milioni di euro. Il presidio ad oltranza prosegue.
I TEMPI Corsa contro il tempo per trovare una soluzione Già 85 lavoratori sono fuori dagli ammortizzatori, il 31 dicembre scadono per tutti