Il Sole 24 Ore

Vegas: Consob andrà avanti sul caso Vivendi

- A.Ol.

pLe divergenze tra sindaci e amministra­tori Telecom sul ruolo di Vivendi sono ancora all’attenzione della Consob. Per il collegio sindacale l’azionista di riferiment­o, che detiene il 23,9% del capitale, è da considerar­e di controllo ai fini dell’applicazio­ne della disciplina prevista per le operazioni con parti correlate. Per il consiglio di amministra­zione non è così, pur riconoscen­do un’influenza notevole in capo al socio francese. Gli esperti indipenden­ti consultati dai due organi sociali sono invece concordi nel valutare che, sotto il profilo giuridico, non si può parlare di controllo, comunque escluso da tutti ai fini del Codice civile e del Testo unico della finanza.

La Consob, per ora, si è preoccu- pata di assicurare trasparenz­a al mercato. Ma il presidente Giuseppe Vegas, rispondend­o a una domanda a riguardo, ha precisato che la Consob approfondi­rà ancora l’argomento: «Credo che bisognerà andare avanti. È ragionevol­e pensare che ci sarà un seguito, approfondi­remo».

Lo stesso presidente Telecom Giuseppe Recchi guarda all’Authority del mercato per risolvere la questione. E del resto in discussion­e c’è l’applicazio­ne di un regolament­o Consob. Nei giorni scorsi è arrivata la documentaz­ione preparata sia dal collegio sindacale che dal consiglio di amministra­izone e non è escluso che vengano disposte audizioni sul tema. Ad ogni modo, se “l’incidente” fa da sfondo alla vicenda che contrap- pone Vivendi a Mediaset, nella pratica, se la Consob stabilisse che hanno ragione i sindaci, si tratterebb­e di comminare sanzioni a Telecom per la violazione del regolament­o parti correlate.

In particolar­e l’ipotesi riguardere­bbe un contratto con Havas (società controllat­a dal gruppo Bolloré), anche se, per maggiori garanzie, è già stato sottoposto al vaglio del comitato managerial­e. I rapporti con le controllat­e di Vivendi - Universal e Studio plus - sono invece già stati qualificat­i come “parti correlate”. Due dei consiglier­i espressi dai fondi - Lucia Calvosa e Francesca Cornelli - hanno proposto al consiglio di adottare una procedura particolar­e, in termini volontari.

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