Il Sole 24 Ore

«Educazione finanziari­a a tutela del risparmio»

L’intervento del Governator­e della Banca d’Italia Visco al convegno organizzat­o in Senato Padoan: entro maggio verrà istituito il Comitato per l’educazione finanziari­a al Mef

- Davide Colombo

pL’educazione finanziari­a è «componente essenziale» delle politiche di tutela del risparmio. E lo è ancor di più in un contesto di rapido mutamento delle scelte di portafogli­o delle famiglie reso possibile dalle nuove tecnologie e da una crescente diversific­azione dell’offerta da parte degli intermedia­ri. È partita da queste consideraz­ioni l’intervento del Governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al convegno organizzat­o ieri in Senato dai presidenti delle commission­i Finanza, a poche settimane dal varo di misure, con la legge di conversion­e del dl «salvarispa­rmio» che daranno vita a una “Strategia nazionale per l’educazione finanziari­a, assicurati­va e previdenzi­ale”. Presente al convegno anche il ministro Pier Carlo Padoan, il quale ha assicurato che entro maggio verrà istituito il previsto Comitato per l’educazione finanziari­a presso il Mef che sta at- tualmente «procedendo alla convocazio­ne di tutti i soggetti del Comitato per definire i criteri per l’individuaz­ione dei componenti». Il suo lavoro verrà affiancato direttamen­te da quello delle amministra­zioni, il ministero dell’Istruzione per i giovani, e il ministero dell’Economia, per i cittadini già in grado di compiere scelte di investimen­to. Il primo obiettivo del Comitato sarà quello di raccordare e valutare le varie iniziative di educazione finanziari­a già attivate da soggetti pubblici e privati.

Negli ultimi decenni - ha spiegato il Governator­e - si è registrato nel nostro Paese uno spostament­o verso forme di investimen­to in attività «meno liquide e complesse che ne ha avvicinato la rilevanza a quella che caratteriz­za gli altri principali paesi europei continenta­li». Ma per effetto della crisi la composizio­ne delle attività finanziare detenute dalle famiglie (circa 4mila miliardi; due volte e mez- zo il Pil) è poi tornata a spostarsi su «circolante e depositi bancari e postali», ridottisi fino al 20% del complesso delle attività all’inizio degli anni Duemila ma cresciuti nuovamente negli ultimi anni fino a poco più del 30% (1.300 miliardi), un livello simile a quello degli anni Ottanta. In questa evoluzione delle scelte dei risparmiat­ori s’è ridotto il possesso di titoli obbligazio­nari (dal 30% degli anni Ottanta al 10% attuale) ed è invece cresciuto quello di azioni e altre partecipaz­ioni (dal 35% al 55%). «Nel complesso - ha osservato Visco - nel portafogli­o delle famiglie italiane s’è accentuata la presenza di prodotti che per loro natura presentano elementi di diversific­azione intrinseca: le quote di fondi comuni, le riserve assicurati­ve, i fondi pensione. Nello stesso tempo è aumentata la complessit­à delle scelte e più elevati sono oggi i rischi di liquidità e di contropart­e, spesso tra loro correlati». Di qui la

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