Patrimonio netto, esame riforma
Le indicazioni contenute nel documento congiunto predisposto da Confindustr ia e commercialisti L’applicazione retroattiva può diminuire il valore degli utili a nuovo
pG li amministratori che in questi giorni sono alle prese con la redazione del progetto di bilancio ordinario dovranno monitorare con molta attenzione l’eventuale riduzione del patrimonio netto conseguente all’applicazione retroattiva delle nuove disposizioni previste dal Dgs 139/2015.
Gli effetti contabili di tale modalità di rilevazione, applicabile ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016, sono rilevati nel patrimonio netto, specificatamente nella voce utili (perdite) a nuovo oppure in una riserva (anche negativa).
Il riferimento è alle voci relative a operazioni che non hanno ancora esaurito i loro effetti in bilancio al 31 dicembre 2015: l’applicazione retroattiva delle nuove regole implica che tali poste debbano essere modificate con effetto al 1° gennaio 2016 mentre la modalità prospettica non comporta la necessità di apportare variazioni.
L’applicazione retroattiva opera per la rilevazione dei derivati, della riserva negativa per azioni proprie e per l’eliminazione dei costi di ricerca e pubblicità. L’applicazione prospettica può (è una facoltà) operare per il costo ammortizzato, l’attualizzazione e le nuove regole sull’avviamento. Ad esempio, con riferimento a un mutuo stipulato nel 2015 e con durata di tre anni, possono non essere rilevate nel 2016 variazioni da costo ammortizzato mentre un derivato stipulato nel 2015 e con chiusura nel 2017 deve essere obbligatoriamente rilevato al 1° gennaio 2016.
La probabilità che l’applicazione retroattiva possa avere delle importanti conseguenze per le società già in bilico è alta.
A tal fine, infatti, si consideri che quasi tutte le rettifiche apportate al patrimonio netto, oltre a determinarne solitamente una riduzione, sono considerate nel computo, ad esempio, ai fini degli articoli 2446 e 2447 del Codice civile, e hanno dunque rilevanza per il conteggio della riduzione del capitale sociale di oltre un terzo e/o al di sotto del limite legale.
A tale principio fa eccezione, per legge, la riserva di patrimonio, quale che sia il suo segno, che deriva dalla valutazione al fair value dei derivati.
In alcuni casi, pertanto, gli utili portati a nuovo e le riserve potrebbero non essere sufficientemente capienti per assorbire le citate rettifiche e gli amministratori si troverebbero nella situazione di dover avviare le specifiche procedure di cui agli articoli 2446, 2447, 2482-bis e 2482-ter del Codice civile, pur senza una diretta responsabilità per tali riduzioni.
È questo uno degli aspetti analizzati dal Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili e da Confindustria nel documento predisposto congiuntamente e pubblicato il 29 marzo 2017.
La prima adozione di nuove regole contabili, i ntrodotte mediante modifiche alla normativa, configura, in termini tecnici, un cambiamento obbligatorio di principio contabile da applicare retroattivamente in base a quanto disposto nelle sezioni “disposizioni transitorie” degli specifici principi contabili, oppure, in assenza di apposite previsioni, in conformità al documento Oic 29.
Tale principio chiarisce che la modalità retroattiva comporta l’applicazione delle nuove disposizioni anche agli eventi e alle operazioni avvenute in esercizi precedenti a quello in cui interviene il cambiamento, come se il nuovo principio fosse stato sempre applicato.
Si pensi, ad esempio, a una società che al 31 dicembre 2015 aveva iscritto costi di pubblicità per 100. Tenendo in considerazione la rilevanza fiscale dei costi da stralciare, al 1° gennaio 2016 si deve rilevare la seguente scrittura: • crediti per imposte anticipate (Dare) per 29,65 euro (15,7 Ires ed Irap 2016 e 13,95 Ires ed Irap 2017); •utili portati a nuovo 70,35 euro (Dare), costi di pubblicità per 100 (Avere).
A seguito di questa scrittura il patrimonio netto della società si riduce dunque di un importo pari a 70,35 euro.
L’AVVERTENZA Attenzione ai derivati, alla riserva negativa azioni proprie e allo stralcio delle spese di ricerca e pubblicità