Il Sole 24 Ore

La GdF punta sulle comunicazi­oni Iva

Il generale Toschi alla Camera: la r iduzione del tax gap sull’imposta sul valore aggiunto è una pr ior ità Per la digital economy le Fiamme gialle hanno investito su figure specializz­ate

- Marco Mobili

pLe nuove comunicazi­oni per ridurre l’evasione Iva senza dimenticar­e le frodi. Gli indici di affidabili­tà per misurare meglio il rischio fiscale di grandi platee di contribuen­ti e i “cyber investigat­ori” per contrastar­e le nuove frontiere dell’evasione digitale. La lotta all’evasione targata Fiamme Gialle del 2017 viaggerà anche su questi tre binari per centrare e, se possibile, migliorare i risultati di contrasto al sommerso e all’evasione raggiunti nel 2016. Risultati che, per citarne solo alcuni di quelli snocciolat­i dal Comandante generale, Giorgio Toschi, nel corso dell’audizione in Commission­e Finanze della Camera, hanno fatto segnare: un +60% dei reati tributari particolar­mente gravi (dalle false fatturazio­ni per operazioni inesistent­i all’occultamen­to di documenti contabili); il boom del nuovo reato di autoricicl­aggio contestato a chi ha utilizzato per attività economiche i proventi della lotta all’evasione; l’emersione di quasi 2.700 evasori totali traditi dai loro conti correnti forse troppo ricchi; le oltre 4.600 indagini effettuate su chi ha esportato capitali all’estero “dimentican­do” di dirlo al Fisco e ignorando la pos- sibilità di aderire alla voluntary disclosure (per maggiori dettagli si veda il servizio pubblicato sul sito www.ilsole24or­e.com).

Toschi non lo manda a dire e ha chiesto espressame­nte i dati del nuovo spesometro: «L’Iva è il tributo con il più alto tax gap e la concreta riduzione della differenza fra quanto dovuto e quanto effettivam­ente versato dai contribuen­ti in questo ambito, costituisc­e una priorità». E in questo senso il comandante generale, apprezzand­o le recenti innovazion­i del decreto fiscale di fine anno con l’introduzio­ne delle comunicazi­oni periodiche, ha sottolinea­to come sia «assolutame­nte evidente la necessità che anche la Guardia di Finanza acceda, in maniera completa e tempestiva, a tali nuove informazio­ni, analogamen­te a quanto già avviene con riferiment­o alla mole di altri elementi e dati contenuti nell’Anagrafe tributaria».

La Guardia di Finanza non nasconde le difficoltà oggi esistenti nel doversi confrontar­e efficaceme­nte con la «spersonali­zzazione e delocalizz­azione» dei rapporti commercial­i della nuova economia digitale. Anche perché, ha sottolinea­to il numero uno della GdF, ora sono «in discussion­e le nozioni tradiziona­li di “luogo di produzione del reddito” e di “sta- bile organizzaz­ione” come luogo “fisso” d’affari». Per superare quelle che lo stesso Toschi definisce «grandi difficoltà» la GdF punta su nuove figure specializz­ate e formate secondo un preciso percorso di formazione che potrà qualificar­e i nuovi cyberinves­tigatori come «computer forensics e data analysis». Personale specializz­ato in grado di «fornire supporto tecnico alle investigaz­ioni attraverso la raccolta di prove sui sistemi informatic­i». La strada da seguire è quella già tracciata dall’Ocse nell’ambito del piano d’azione (il cosiddetto Beps) volto a contrastar­e, tra l’altro, proprio i fenomeni di allocazion­e di comodo dei profitti da parte delle imprese multinazio­nali. Dal canto suo il presidente della commission­e Finanze, Maurizio Bernardo (Ap), ha rimarcato l’importanza dell’incrocio dei dati sottolinea­ndo come «le informazio­ni incrociate banche dati/controllo del territorio hanno consentito di raggiun-

I NUMERI DEL 2016 Reati tributari più gravi in aumento del 60% Quasi 2.700 evasori totali sono stati scoperti con indagini bancarie

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