La GdF punta sulle comunicazioni Iva
Il generale Toschi alla Camera: la r iduzione del tax gap sull’imposta sul valore aggiunto è una pr ior ità Per la digital economy le Fiamme gialle hanno investito su figure specializzate
pLe nuove comunicazioni per ridurre l’evasione Iva senza dimenticare le frodi. Gli indici di affidabilità per misurare meglio il rischio fiscale di grandi platee di contribuenti e i “cyber investigatori” per contrastare le nuove frontiere dell’evasione digitale. La lotta all’evasione targata Fiamme Gialle del 2017 viaggerà anche su questi tre binari per centrare e, se possibile, migliorare i risultati di contrasto al sommerso e all’evasione raggiunti nel 2016. Risultati che, per citarne solo alcuni di quelli snocciolati dal Comandante generale, Giorgio Toschi, nel corso dell’audizione in Commissione Finanze della Camera, hanno fatto segnare: un +60% dei reati tributari particolarmente gravi (dalle false fatturazioni per operazioni inesistenti all’occultamento di documenti contabili); il boom del nuovo reato di autoriciclaggio contestato a chi ha utilizzato per attività economiche i proventi della lotta all’evasione; l’emersione di quasi 2.700 evasori totali traditi dai loro conti correnti forse troppo ricchi; le oltre 4.600 indagini effettuate su chi ha esportato capitali all’estero “dimenticando” di dirlo al Fisco e ignorando la pos- sibilità di aderire alla voluntary disclosure (per maggiori dettagli si veda il servizio pubblicato sul sito www.ilsole24ore.com).
Toschi non lo manda a dire e ha chiesto espressamente i dati del nuovo spesometro: «L’Iva è il tributo con il più alto tax gap e la concreta riduzione della differenza fra quanto dovuto e quanto effettivamente versato dai contribuenti in questo ambito, costituisce una priorità». E in questo senso il comandante generale, apprezzando le recenti innovazioni del decreto fiscale di fine anno con l’introduzione delle comunicazioni periodiche, ha sottolineato come sia «assolutamente evidente la necessità che anche la Guardia di Finanza acceda, in maniera completa e tempestiva, a tali nuove informazioni, analogamente a quanto già avviene con riferimento alla mole di altri elementi e dati contenuti nell’Anagrafe tributaria».
La Guardia di Finanza non nasconde le difficoltà oggi esistenti nel doversi confrontare efficacemente con la «spersonalizzazione e delocalizzazione» dei rapporti commerciali della nuova economia digitale. Anche perché, ha sottolineato il numero uno della GdF, ora sono «in discussione le nozioni tradizionali di “luogo di produzione del reddito” e di “sta- bile organizzazione” come luogo “fisso” d’affari». Per superare quelle che lo stesso Toschi definisce «grandi difficoltà» la GdF punta su nuove figure specializzate e formate secondo un preciso percorso di formazione che potrà qualificare i nuovi cyberinvestigatori come «computer forensics e data analysis». Personale specializzato in grado di «fornire supporto tecnico alle investigazioni attraverso la raccolta di prove sui sistemi informatici». La strada da seguire è quella già tracciata dall’Ocse nell’ambito del piano d’azione (il cosiddetto Beps) volto a contrastare, tra l’altro, proprio i fenomeni di allocazione di comodo dei profitti da parte delle imprese multinazionali. Dal canto suo il presidente della commissione Finanze, Maurizio Bernardo (Ap), ha rimarcato l’importanza dell’incrocio dei dati sottolineando come «le informazioni incrociate banche dati/controllo del territorio hanno consentito di raggiun-
I NUMERI DEL 2016 Reati tributari più gravi in aumento del 60% Quasi 2.700 evasori totali sono stati scoperti con indagini bancarie