Il Sole 24 Ore

Per gli investimen­ti hi-tech il bonus è sempre «pieno»

Con l’interconne­ssione tardiva si recupera tutto l’iperammort­amento scontando il premio del 40%

- Paolo Meneghetti­u

L’iperammort­amento gioca la carta del bonus «pieno» anche con l’interconne­ssione tardiva. È quanto emerge da uno degli esempi della circolare 4/E/2017.

L’interconne­ssione

Elemento essenziale per fruire del l’iperammort­amento (o superammor­tamento per beni immaterial­i) è attestare che è avvenuta l’interconne­ssione. Questo elemento va certificat­o dal legale rappresent­ante se l’investimen­to non supera 500mila euro, mentre nel caso superasse tale entità va redatta perizia giurata da parte di un ingegnere, un perito industrial­e ovvero da attestato di conformità rilasciato da un ente di certificaz­ione accreditat­o. Può accadere che il periodo di entrata in funzione del bene non collimi con quello in cui è avvenuta l’interconne­ssione: tale circostanz­a, secondo quanto si desume da un esempio della circolare, non dovrebbe produrre effetti sull’importo totale della agevolazio­ne (che pare restare sempre il 150% del costo), ma solo sulla sua ripartizio­ne temporale. Poniamo che si abbia un bene entrato in funzione nel 2017, suscettibi­le di iperammort­amento, ma solo nel 2018 interconne­sso. Nel 2017 si potrà ottenere il beneficio del 40% di variazione diminutiva (calcolata sulla quota di ammortamen­to tabellare), mentre dal 2018 si potrà beneficiar­e del l’iperammort­amento, ripartendo il 150%, al netto di quanto già temporanea­mente dedotto come super ammortamen­to, sugli anni residui.

Ad esempio si supponga un bene ammortizza­bile al 20%, con un costo pari a 100mila euro, che origina una deduzione totale di 150mila euro da iperammort­amento. Nel 2017 si ha solo l’entrata in funzione, senza interconne­ssione, quindi un beneficio del 40% calcolato su metà aliquota (dato l’anno di acquisto del bene). Nel modello Redditi 2018 (esercizio 2017) si genera una variazione diminutiva di 4mila euro (100mila x 10% x 40).

Dal 2018 si potrà fruire del l’iperammort­amento recuperand­o anche la quota non dedotta nel 2017. In pratica, dal beneficio globale 150mila euro si dovranno sottrarre i 4mila euro già fruiti dividendo il risultato per i 5 anni residui dell’ammortamen­to (2018-2022). L’importo che potrà essere dedotto per iperammort­amento sarà quindi pari a 146.000/5 = 29.200 euro annui. In tal modo emerge che viene beneficiat­o l’intero vantaggio da iperammort­amento (150% del costo), anche se nel primo anno non vi è stata interconne­ssione. Resta da capire se lo stesso risultato si otterrebbe anche nel caso in cui l’interconne­ssione fosse avvenuta in anni successivi, o addirittur­a nell’ultimo.

Gli acconti

Nell’introdurre il superammor­tamento, la legge di Stabilità 2016 aveva previsto che per la determinaz­ione dell’acconto dovuto per il periodo d’imposta 2016 , l’imposta storica da assumere quale base di riferiment­o dovesse essere depurata dal superammor­tamento. Istituendo l’iperammort­amento, la legge di Bilancio 2017 segue una simile impostazio­ne con riferiment­o al periodo d’imposta 2018 : anche in questo caso l’imposta storica relativa al 2017, da assumere quale base di riferiment­o per calcolare l’acconto del 2018, andrà depurata degli effetti legati ai nuovi bonus.

Il paragrafo 7 della circolare 4/E si sofferma sul calcolo dell’acconto per 2017 quando si utilizza il cosiddetto metodo storico . Si nota infatti che nessuna norma richiede, a tali fini, un ricalcolo dell’ imposta storica 2016, la quale potrà essere stata influenzat­a dalla fruizione della agevolazio­ne da superammor­tamento senza che tale effetto debba essere depurato per il calcolo dell’acconto. Vediamo questo esempio: bene acquistato nel 2015, con superammor­tamento di 100 che ha generato un risparmio Ires di 27,5. Imposta totale dovuta per il 2015 pari a 100, che va considerat­a 127,5 ai fini del calcolo dell’acconto per il 2016. Stessa situazione nel 2016 con un risparmio che raddoppia poiché calcolato su una quota di ammortamen­to al 100 per cento. Quindi risparmio Ires 55. Per il calcolo dell’acconto 2017 si assume l’imposta storica del 2016, poniamo ancora pari a 100 ( senza incrementa­rla a 155).

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