Il Sole 24 Ore

Grillo e Di Battista indagati per diffamazio­ne A Genova comunali a rischio per il M5S

Il ricorso civile potrebbe riaprire i giochi - Di Maio ricoverato per malore

- Manuela Perrone

Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono indagati per diffamazio­ne a Genova dopo la querela presentata da Marika Cassimatis, la vincitrice delle primarie poi depennata in favore del secondo in classifica Luca Pirondini. Ora le comunali nel capoluogo ligure sono a rischio per il M5S.

di Beppe Grillo e Alessandro Di Battista nel registro degli indagati a Genova, dopo la querela per diffamazio­ne presentata da MarikaC assi ma tis,èeffett ivamente« atto dovuto », comepr ontamente fatto trapelare dal M5S. E un’eventuale condanna non impattereb­be sul ruolo né del leader né del deputato: il codice del M5S non prevede provvedime­nti in caso di condanne per reati d’opinione. Semmai potrebbe potenziare ancora il dilemma sulla titolarità del blog, sollevato dal Pd dopo l’esposto presentato a Roma contro Grillo.

Quel che preoccupa di più in casa pentastell­ata - in una giornata funestata dal malessere addominale accusato dal vicepresid­ente della Camera Luigi Di Maio, ricoverato al Gemelli per ulteriori indagini (anche se i medici hanno tranquilli­zzato) e sommerso da messaggi bipartisan di solidariet­à, compreso quello di Renzi - è il secondo fronte giudiziari­o aperto, stavolta in sede civile, dalla candidata a sindaco scomuni- cat avi ab log. Ieri è stato infatti iscritto a ruolo presso il tribunale del capoluogo ligure l’ altro ricorso annunciato da Cassi ma ti se presentato insieme ad altri dieci componenti della sua lista. Quello che chiede in via cautelare proprio il reintegro della lista e dunque la sconfessio­ne del leseconde comunarie indette subito dopolo stop all’insegnante genovese, che hanno incoronato candidato Luca Pi rondini, vicino alla consiglier­a regionale Alice Salvatore, vicinissim­a a Grillo e a Casaleggio.

È dunque la partita delle amministra­tive di giugno nella città del capo politico del M5S che rischia di prendere fuoco. Spiega l’avvocato Lorenzo Borrè, che con Alessandro Gazzolo di Genova rappresent­a gli esclusi dalla corsa: «Contestiam­o innanzitut­to la carenza in capo a Grillo del potere di escludere la candidatur­a, perché il regolament­o del M5S stabilisce che le votazioni, una volta concluse, siano vincolanti nei confronti del capo politico, a meno di dichiarazi­oni mendaci sui requisiti richiesti per potersi candidare». In secondo luogo,pe rilegali, la defe- nestrazion­e è avvenuta senza preventiva contestazi­one, impedendo l’esercizio del diritto di difesa. Cassimatis ha chiesto invano in questi 12 giorni copia dei documenti sulla base dei quali le è stato tolto il simbolo. Le prove di quei «comportame­nti contrari ai principi del MoVimento 5 Stelle prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017» che per Grillo lei e altri esponenti della sua lista avrebbero tenuto a danno dell’immagine del M5S, denigrando altri iscritti e condividen­dola linea dei fuoriuscit­i. L’ ex candidatac­i ta un likea un post di Pizza rotti prima del suo addio al M 5 S .« Se è solo quello mi sembra poco», ha detto. Il terzo punto del ricorso riguarda l’allargamen­to del voto online per suggellare la candidatur­a di Pirondini all’intera galassia nazionale degli iscritti. Un’altra violazione del regolament­o, secondo Borrè.

La carta che Grillo giocherà è però la pagina di accettazio­ne della candidatur­a pe ricandidat­i alle com unarie di Genova, che tutti, Cassimatis compresa, hanno sottoscrit­to online .“Contratto” citato nel famigerato post, che stabilisce: «Il Garante del MoVimento 5 Stelle si riserva il diritto di escludere dalla candidatur­a, in ogni momento e fino alla presentazi­one della lista presso gli uffici del Comune di Genova, soggetti che non siano ritenuti in grado di rappresent­are i valori del MoVimento 5 Stelle». Ma Borrè, che difende altri dissidenti e che ha impugnato a Roma il regolament­o e il non statuto, sostiene chela figura del garante non è prevista in nessun documento.

Sull’istanza di sospensiva il giudice dovrebbe fissare l’udienza a breve. E se il ricorso fosse accolto? Grillo potrebbe trovarsi costretto a candidare Cassimatis, fino a ieri ancora non espulsa, sancendo la vittoria di Davide contro Golia, per citare la metafora che lei ha usato chiedendo sostegno anche economico per la sua battaglia. Oppure potrebbe scegliere di non candidare nessuno. Un rischio concreto anche in altre città, come Parma o Taranto. Dove le faide interne stanno mettendo in serio pericolo la presenza alle elezioni del marchio M5S.

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