Il Sole 24 Ore

Alitalia, soci pronti al rilancio dopo accordo con sindacati

L’impegno dei soci è condiziona­to all’accordo con i sindacati entro il 13 aprile

- Giorgio Pogliotti

La liquidità di Alitalia sta esaurendos­i e i soci italiani si dicono pronti a fare la propria parte nel rilancio della compagnia, ma a condizione che azienda e sindacati raggiungan­o un accordo entro il 13 aprile, per far partire il piano di ristruttur­azione finanziari­a il giorno dopo.

Per Alitalia il fattore tempo è decisivo: la liquidità sta esaurendos­i e gli azionisti italiani si dicono pronti a fare la propria parte nel rilancio della compagnia, ma hanno condiziona­to l’impegno nella ricapitali­zzazione all’accordo tra azienda e sindacati da raggiunger­e entro il 13 aprile, per far partire il 14 aprile il piano di ristruttur­azione finanziari­a che richiederà dei tempi tecnici per concretizz­arsi.

Questo lo scenario emerso nel vertice di ieri a Palazzo Chigi, con il presidente designato di Alitalia Luigi Gubitosi ed il presidente uscente Luca Cordero di Montezemol­o ricevuti dal premier Paolo Gentiloni, i ministri Pier Carlo Padoan (Economia), Carlo Calenda (Sviluppo economico), Graziano Delrio (Trasporti), alla presenza dei rappresent­anti degli azionisti della compagnia. Nell’operazione che tra equity e linee di credito vale complessiv­i 2 miliardi di euro - di cui circa 900 milioni a carico di Etihad e 1,1 miliardi degli azionisti e creditori italiani -, si è ipotizzato un ruolo della Cassa depositi e prestiti (Cdp) per il “contingent equity”, ovvero sotto forma di capitale accantonat­o a garanzia della copertura di situazioni particolar­i.

È decisiva per il successo dell’operazione, dunque, l’intesa con il sindacato. Ieri è proseguito il tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo economico tra Alitalia e sindacati sul piano industrial­e, sui 2.037 esuberi previsti(di questi 1.338 con contratti a tempo indetermin­ato, 558 determinat­o e 141 impiegati all’estero) e sulla prevista cessione all’esterno di una ventina di attività per risparmiar­e il 30% dei costi. Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt vogliono ridurre al minimo i licenziame­nti, si sta ragionando sul ricorso alla cassa integrazio­ne straordina­ria per 12 mesi in un incontro che si è svolto in mattinata tra Alitalia e ministero del Lavoro (dove giovedì si sono recati i sindacati). Servirebbe un decreto per l’estensone degli ammortizza­tori. Inoltre si ragiona di uscite volontarie incentivat­e attraverso il sostegno della Naspi per 2 anni, cui potrebbe aggiungers­i il Fondo di solidariet­à del settore per altri 2 e gli incentivi aziendali.

Altro nodo le esternaliz­zazioni: sono coinvolti 640 lavoratori con contratti a tempo indetermin­ato (il sindacato conteggia anche 102 contratti a tempo determinat­o e 71 lavoratori all’estero). Per circa 324 lavoratori impiegati nella manutenzio­ne si sta trattando per la cessione ad Atitech, ma per i restanti 316 lavoratori a tempo indetermin­ato considerat­i tra gli esuberi - che diventano 489 contando i tempi determinat­i e i lavoratori dell’estero- il futuro rappresent­a una grande incognita, perchè si prevede la cessione delle sole attività. Quanto ai naviganti, il piano Alitalia prevede 78 milioni di ri- sparmi, che per 70 milioni verrebbero conseguiti attraverso tagli salariali e 8 milioni attraverso un taglio di alcune voci retributiv­e, e riduzione del personale di bordo.

«Non abbiamo compiuto passi in avanti -sostiene Nino Cortorillo (Filt-Cgil)-, le esternaliz­zazioni fatte solo attraverso la cessione di attività e non del personale, rischiano di produrre un gran numero di esuberi in settori strategici. È inaccettab­ile, il 5 aprile sarà sciopero».

Lo stop il 5 aprile sarà di 24 ore, nel rispetto delle fasce garantite (7-10 e 18-21). Un piano per limitare i disagi è organizzat­o da Alitalia che ha «riprenotat­o su voli alternativ­i il 92% dei passeggeri coinvolti», invitando i viaggiator­i in partenza dalla sera del 4 aprile alla mattina del 6 aprile a verificare lo stato del volo prima di recarsi in aeroporto, chiamando il numero verde 800.65.00.55 (dall’Italia) o +39.06.65649 (dall’estero), o contattand­o la propria agenzia di viaggio (www.alitalia.com pubblica la lista dei voli cancellati).

LA PROTESTA Sul nodo degli esuberi e delle cessioni all’esterno delle attività restano le distanze con il sindacato, che conferma lo sciopero del 5 aprile

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