Morto l’imprenditore Giancarlo Lombardi
È morto a Milano l’imprenditore Giancarlo Lombardi: aveva 79 anni. Uomo di molteplici interessi e impegno civile, fu tra l’altro vicepresidente di Confindustria e presidente del Sole 24 Ore. Ministro nel governo Dini, guidò anche l’Agesci, l’associazione degli scout cattolici.
«Scout prima di tutto». Così amava definirsi Giancarlo Lombardi, figura di primo piano dell’industria italiana, presidente del Sole 24 Ore nei primi anni Novanta, ex ministro dell’Istruzione, scomparso giovedì notte a Milano a 79 anni. Alla battuta, che poteva sconcertare l’interlocutore, seguiva la precisazione: «Lo scoutismo è la seconda cosa più importante della mia vita dopo la famiglia».
Lombardi, che lascia due figli, cinque nipoti e la moglie Clara, era nato a Milano il 26 giugno 1937, si era laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano, quindi aveva svolto un periodo di volontariato in Africa e lavorato in Olivetti prima di entrare nell’azienda controllata dalla famiglia, la Filatura di Grignasco (in provincia di Novara) per contribuire alla sua espansione: all’apice dello sviluppo si affiancarono allo stabilimento principale quello di Borgosesia (Vercelli) e la Gavardo (Brescia). I sempre maggiori impegni come imprenditore – è stato presidente di Federtessile dal 1983 al 1987 – non gli hanno impedito di sviluppare una sensibilità particolare nei confronti delle tematiche legate alla formazione, come ricorda Giovanni Brugnoli vicepresidente di Confindustria per il Capitale umano: «È stato il primo imprenditore a rivestire in Confindustria, dal 1985, l’incarico di Consigliere delegato (nominato dall’allora presidente Luigi Lucchini, ndr) e poi nel 1995 a essere nominato vicepresidente per l’Education», sotto la presidenza di Luigi Abete. «È stato – continua Brugnoli – uno dei miei predecessori più illuminati, consapevole dell’importanza del capitale umano, deciso a valorizzarlo dentro e fuori le aziende». Attenzione verso i giovani e impegno civile traevano origine, in Giancarlo Lombardi, dalla sua forte fede cattolica e dagli insegnamenti dello scoutismo, che l’hanno portato a guidare l’Agesci dal 1976 al 1982, e ad affiancare alla vita imprenditoriale quella di politico. «La nomina a ministro dell’Istruzione nel Governo Dini, nel 1995 – sottolinea Brugnoli – è stata il giusto coronamento di una vita caratterizzata da grande rigore morale e impegno appassionato per l’educazione dei giovani, l’alternanza scuola-lavoro e la qualità del nostro sistema educativo». Legato a Giancarlo Lombardi da antica amicizia è Attilio Oliva, presidente dell’associazione TreeLLLe, che si occupa di life long learning, fondata proprio con Lombardi e alcuni altri amici imprenditori: «Credeva fermamente nel valore sociale dell’impresa e nel ruolo esemplare che un bravo imprenditore avrebbe dovuto svolgere nella società. Moltissimi sono stati i suoi profondi estimatori. Per taluni, forse, era troppo idealista. Io che l’ho conosciuto da vicino ho toccato con mano quanto il suo idealismo si coniugasse con un sano realismo, tipico di chi ha vissuto tante ricche esperienze e ha ben riflettuto sulla condizione umana».
Tra gli incarichi ricoperti da Lombardi anche quello, nei primi anni ’90, di presidente del Gruppo Sole 24 Ore, al cui vertice era stato nominato nell’aprile 1989. Un anno prima, nel 1988, era stato nominato Cavaliere del lavoro. Era stato consigliere dell’Università Luiss di Roma, dell’Università Cattolica e presidente del Collegio Milano, campus riservato ai migliori cento studenti universitari. Negli ultimi anni era tornato nella «sua Milano»: per il sindaco Giuseppe Sala «la vita di Giancarlo Lombardi, milanese per vocazione e per scelta, è l’esempio del felice connubio di lavoro, generosità e impegno nei confronti dei più giovani e dei più deboli». Parole di ricordo affezionato per Lombardi sono state spese, tra gli altri, dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. I funerali si svolgeranno a Milano, lunedì mattina, nella chiesa di San Giovanni in Laterano, alle 11.