No ai dazi Usa, la rivolta delle imprese
Boccia: non cavalcare l’ansietà ma lavorare a una soluzione nell’interesse di tutti
Il libero scambio come spinta ad una crescita costante, fondata sull’innovazione e sulla sostenibilità. Nel quadro di una nuova governance che crei parità di condizioni e regole condivise, di fronte a tendenze protezioniste «senza precedenti». È il messaggio che il B7, il vertice delle organizzazioni imprenditoriali dei paesi del G7, ha messo a punto in vista dell’incontro di Taormina dei capi di Stato e di Governo il 26 e il 27 maggio. Una dichiarazione che arriva proprio mentre le parole di Donald Trump sui dazi alimentano il timore di guerre commerciali.
«Si sono chiusi due giorni intensi con una dichiarazione sottoscritta da tutti. Nel dibattito e nel testo è emersa con chiarezza la volontà comune di partire da Industria 4.0 e arrivare ad una società 5.0. Un’idea di società inclusiva e aperta», ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ieri mattina, nella conferenza stampa che si è tenuta al termine dei lavori.
Il documento è stato consegnato al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha partecipato alla riunione del B7, in Confindustria, insieme ad altri esponenti di governo: i ministri dell’Economia, dello Sviluppo e dell’Ambiente, Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda e Gianluca Galletti. Un confronto tra imprese e politica su come rafforzare il libero commercio, migliorandone le condizioni, con la richiesta al G7, come è scritto nel documento, di esortare tutti i leader a riconoscere l’importanza degli scambi internazionali, opporsi al protezionisimo, collaborando con il mondo imprenditoriale.
«Poniamo all’attenzione dei governi il tema che grazie alla crescita economica si può combattere la disuguaglianza e la povertà», ha sottolineato Boccia, sintetizzando i punti essenziali della dichiarazione del B7, cioè la governance del commercio mondiale, l’innovazione e la sostenibilità. «Nel termine sostenibilità c’è l’idea di una società inclusiva. Ed è significativo - ha aggiunto - che tutti noi abbiamo condiviso il documento. Come è simbolico che il B7 sia stato ospitato in Confindustria, la casa comune di tutti noi, dove si vuole segnalare la centralità della questione industriale».
La dichiarazione di ieri è frutto di un percorso che viene da lontano, ha ricordato il numero uno di Confindustria, citandone le tappe: il documento con la Bdi, la Confindustria tedesca, ad ottobre 2016 sulla questione industriale; l’appuntamento di Berlino a gennaio con la Bdi, presenti Gentiloni e la Cancelliera Angela Merkel, dove è stato presentato un documento sul credito Bdi-Confindustria; la dichiarazione congiunta di Bu- sinessEurope, l’organizzazione degli industriali europei, la scorsa settimana, in occasione dei 60 anni dell’anniversario dei Trattati di Roma. C’era la presidente Emma Marcegaglia seduta accanto a Boccia ieri nella conferenza stampa, accanto agli esponenti delle confindustrie degli altri paesi (Canada, Usa, Germania, Inghilterra, Giappone, Francia). Una riunione che si è tenuta proprio mentre dagli Stati Uniti arrivavano le nuove dichiarazioni protezioniste di Donald Trump, sulla possibilità di dazi ai prodotti extra Usa.
Dichiarazioni dirompenti, dalle quali il mondo imprenditoriale ha preso le distanze. «Il messaggio del B7 va nella direzione di non cavalcare l’ansietà ma di lavorare ad una soluzione nell’interesse di tutti», è stato il commento di Boccia. «Quando scatta una politica neo protezionistica innesca la reazione di altri ed alla fine la sommatoria è negativa per tutti. L’alert che vogliamo dare è proprio questo», ha aggiunto il presidente di Confindustria.
Sulla dichiarazione finale di ieri il consenso è stato unanime, anche da parte dei rappresentanti degli industriali americani. «Questo ci dice che le economie del mondo sono molto più interconnesse rispetto ai ritmi della politica ed hanno la volontà di contribuire ad un’idea complessiva in cui la crescita non è il fine ma la precondizione per una società più giusta ed equilibrata, anche tra i paesi. Mi sembra un grande messaggio, coerente sull’importanza della questione industriale», ha continuato Boccia, ringraziando le organizzazioni imprenditoriali per il loro contributo e anche il governo per essere stato presente alla riunione di ieri. «Siamo onorati di aver ospitato l’incontro, il vertice è servito - ha concluso Boccia - anche a guardare avanti e a costruire il prossimo step, quello del 2018 in Canada, per continuare a realizzare un percorso comune».
IL LEADER DEGLI INDUSTRIALI «È simbolico che il B7 sia stato ospitato in Confindustria, la casa comune di tutti noi, dove si vuole segnalare la centralità della questione industriale»