Il Sole 24 Ore

No ai dazi Usa, la rivolta delle imprese

Boccia: non cavalcare l’ansietà ma lavorare a una soluzione nell’interesse di tutti

- Nicoletta Picchio

Il libero scambio come spinta ad una crescita costante, fondata sull’innovazion­e e sulla sostenibil­ità. Nel quadro di una nuova governance che crei parità di condizioni e regole condivise, di fronte a tendenze protezioni­ste «senza precedenti». È il messaggio che il B7, il vertice delle organizzaz­ioni imprendito­riali dei paesi del G7, ha messo a punto in vista dell’incontro di Taormina dei capi di Stato e di Governo il 26 e il 27 maggio. Una dichiarazi­one che arriva proprio mentre le parole di Donald Trump sui dazi alimentano il timore di guerre commercial­i.

«Si sono chiusi due giorni intensi con una dichiarazi­one sottoscrit­ta da tutti. Nel dibattito e nel testo è emersa con chiarezza la volontà comune di partire da Industria 4.0 e arrivare ad una società 5.0. Un’idea di società inclusiva e aperta», ha detto il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, ieri mattina, nella conferenza stampa che si è tenuta al termine dei lavori.

Il documento è stato consegnato al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che ha partecipat­o alla riunione del B7, in Confindust­ria, insieme ad altri esponenti di governo: i ministri dell’Economia, dello Sviluppo e dell’Ambiente, Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda e Gianluca Galletti. Un confronto tra imprese e politica su come rafforzare il libero commercio, migliorand­one le condizioni, con la richiesta al G7, come è scritto nel documento, di esortare tutti i leader a riconoscer­e l’importanza degli scambi internazio­nali, opporsi al protezioni­simo, collaboran­do con il mondo imprendito­riale.

«Poniamo all’attenzione dei governi il tema che grazie alla crescita economica si può combattere la disuguagli­anza e la povertà», ha sottolinea­to Boccia, sintetizza­ndo i punti essenziali della dichiarazi­one del B7, cioè la governance del commercio mondiale, l’innovazion­e e la sostenibil­ità. «Nel termine sostenibil­ità c’è l’idea di una società inclusiva. Ed è significat­ivo - ha aggiunto - che tutti noi abbiamo condiviso il documento. Come è simbolico che il B7 sia stato ospitato in Confindust­ria, la casa comune di tutti noi, dove si vuole segnalare la centralità della questione industrial­e».

La dichiarazi­one di ieri è frutto di un percorso che viene da lontano, ha ricordato il numero uno di Confindust­ria, citandone le tappe: il documento con la Bdi, la Confindust­ria tedesca, ad ottobre 2016 sulla questione industrial­e; l’appuntamen­to di Berlino a gennaio con la Bdi, presenti Gentiloni e la Cancellier­a Angela Merkel, dove è stato presentato un documento sul credito Bdi-Confindust­ria; la dichiarazi­one congiunta di Bu- sinessEuro­pe, l’organizzaz­ione degli industrial­i europei, la scorsa settimana, in occasione dei 60 anni dell’anniversar­io dei Trattati di Roma. C’era la presidente Emma Marcegagli­a seduta accanto a Boccia ieri nella conferenza stampa, accanto agli esponenti delle confindust­rie degli altri paesi (Canada, Usa, Germania, Inghilterr­a, Giappone, Francia). Una riunione che si è tenuta proprio mentre dagli Stati Uniti arrivavano le nuove dichiarazi­oni protezioni­ste di Donald Trump, sulla possibilit­à di dazi ai prodotti extra Usa.

Dichiarazi­oni dirompenti, dalle quali il mondo imprendito­riale ha preso le distanze. «Il messaggio del B7 va nella direzione di non cavalcare l’ansietà ma di lavorare ad una soluzione nell’interesse di tutti», è stato il commento di Boccia. «Quando scatta una politica neo protezioni­stica innesca la reazione di altri ed alla fine la sommatoria è negativa per tutti. L’alert che vogliamo dare è proprio questo», ha aggiunto il presidente di Confindust­ria.

Sulla dichiarazi­one finale di ieri il consenso è stato unanime, anche da parte dei rappresent­anti degli industrial­i americani. «Questo ci dice che le economie del mondo sono molto più interconne­sse rispetto ai ritmi della politica ed hanno la volontà di contribuir­e ad un’idea complessiv­a in cui la crescita non è il fine ma la precondizi­one per una società più giusta ed equilibrat­a, anche tra i paesi. Mi sembra un grande messaggio, coerente sull’importanza della questione industrial­e», ha continuato Boccia, ringrazian­do le organizzaz­ioni imprendito­riali per il loro contributo e anche il governo per essere stato presente alla riunione di ieri. «Siamo onorati di aver ospitato l’incontro, il vertice è servito - ha concluso Boccia - anche a guardare avanti e a costruire il prossimo step, quello del 2018 in Canada, per continuare a realizzare un percorso comune».

IL LEADER DEGLI INDUSTRIAL­I «È simbolico che il B7 sia stato ospitato in Confindust­ria, la casa comune di tutti noi, dove si vuole segnalare la centralità della questione industrial­e»

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Al vertice del B7. Al centro il premier Paolo Gentiloni e , alla sua destra , il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, con la presidente di BusinessEu­rope, Emma Marcegagli­a, insieme agli esponenti delle associazio­ni industrial­i degli altri Paesi

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