Il Sole 24 Ore

«A Trump faremo sentire la nostra voce»

Us Chamber of Commerce

- N.P.

Non si sbilancia in previsioni su quali potranno essere le future mosse dell’amministra­zione americana. E se il presidente, Donald Trump darà seguito agli annunci di questi giorni di mettere dazi su una lunga lista di prodotti europei. Ma su un aspetto John Hopkins, Chairman of the board della Us Chamber of commerce, è determinat­o: «posso assicurare che sulla politica dei dazi faremo sentire la nostra voce, quella del mondo delle imprese».

Le notizie di nuove spinte protezioni­ste americane gli arrivano mentre è a Roma, in Confindust­ria, al vertice del B7, che riunisce le organizzaz­ioni impren- ditoriali dei paesi del G7. Insieme ai suoi colleghi ha appena sottoscrit­to una dichiarazi­one che mette al centro il libero scambio come strada per la crescita.

Le imprese americane, quindi, dimostrano una visione opposta rispetto a quella protezioni­sta dell’amministra­zione?

La nostra posizione è per il libero mercato. Ma, al di là di ciò che emerge, l’amministra­zione Trump si presenta con un atteggiame­nto positivo per quanto riguarda il commercio e crede nel commercio. Faccio notare, per esempio, che molte persone dello staff del presidente vengono dal mondo delle imprese, a parti- re dal segretario di Stato, uomo che conosce molto bene le sfumature geopolitic­he e si fa portavoce del mondo imprendito­riale.

Sta di fatto però che le ultime dichiarazi­oni di Trump, che arrivano dopo un susseguirs­i di atteggiame­nti neo protezions­tici, vanno in un’altra direzione ed hanno già avuto un impatto sui mercati. Come le spiega?

Sono rimasto colpito, ma sono qui a Roma da due giorni, non ho informazio­ni dirette su questo punto. Appena tornerò negli Stati Uniti cercherò di capire. Come Us Chamber of commerce abbiamo già incontrato il presidente e il vice presidente, con l’am- ministrazi­one Usa abbiamo un filo diretto.

Pensa che Trump darà seguito alle sue parole?

È ancora presto per fare previsioni. Sono comunque ottimista sul futuro. Questa amministra­zione ha già eliminato una serie di normative che esistevano e che erano di impediment­o al mondo degli affari e all’attività imprendito­riale. In caso contrario? Ripeto che la nostra organizzaz­ione farà sentire la sua voce. Ci sono milioni di posti di lavoro legati al commercio. Siamo nella fase iniziale, non ho risposte a tutto, ma come Camera di com- mercio stiamo facendo il possibile per mentenere il mercato aperto. Rappresent­iamo 3 milioni di aziende associate, che vanno dalle piccole alle grandi imprese. Capitol Hill dovrà ascoltare.

Lei ha condiviso la dichiarazi­one del B7: nuova governance per rafforzare il libero scambio, sostenibil­ità, innovazion­e...

Si, sono indispensa­bili. Le economie del mondo sono interconne­sse. È stata importante l’occasione del B7 per parlare di efficienza delle risorse e dare la possibilit­à al mondo delle imprese di incontrare il governo. Nel nostro paese ci sono molte domande cui dare risposte, a cominciare dal Ttip. Ripeto, l’amministra­zione crede nel commercio. Vedremo nei prossimi mesi.

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