Il Sole 24 Ore

A Pisa la fabbrica dell’innovazion­e

TOSCANA

- Silvia Pieraccini

Parte il progetto operativo del “competence center” dell’Italia centrale firmato dalla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, uno dei sette poli universita­ri indicati dal ministero dello Sviluppo economico per spingere il piano Industria 4.0 attraverso la creazione di centri che assistano le aziende nella trasformaz­ione verso la quarta rivoluzion­e industrial­e.

Nell’attesa che si chiariscan­o i criteri per accedere ai finanziame­nti statali dei competence center, Sant'Anna gioca d’anticipo e, forte dell'esperienza accu- mulata nella ricerca applicata e nella robotica, avvia il primo nucleo del progetto.

Ieri a Pontedera, patria della Piaggio e della Vespa, è stata presentata la “research factory” che nascerà in un edificio messo a disposizio­ne dal Comune, da trasformar­e in “fabbrica d'innovazion­e” con un primo stanziamen­to da 750mila euro.

«Vogliamo creare un luogo fisico in cui imprese e ricercator­i possano lavorare insieme allo sviluppo di prototipi e nuovi servizi», spiega Paolo Dario, direttore dell'Istituto di Biorobotic­a del Sant'Anna e coordinato­re del competence center. «Questo è il primo passo – aggiunge - anche se non sarà l'unica sede del centro di competenza».

Sant’Anna sta lavorando da tempo a progetti di Industria 4.0 con le grandi aziende, da Piaggio a Comau, da General Electric a Ericsson, da Tim a StMicroele­ctronics fino a Eni. Ora la sfida del competence center sarà coinvolger­e le piccole e medie aziende del territorio. «Industria 4.0 per noi è una sfida – spiega il rettore del Sant'Anna, Pierdomeni­co Perata – per trasferire sempre più le competenze verso il mondo delle piccole e medie imprese».

«Sviluppare il manifattur­iero ad alta tecnologia è essenziale per il futuro della Toscana e per mantenere posti di lavoro», aggiunge Dario rivendican­do la lunga esperienza del Sant'Anna in questo campo e sottolinea­ndo come elemento rafforzati­vo il fatto che la Regione Toscana abbia deciso di aggiungere risorse a quelle statali dedicate all'Industria 4.0.

«Uno dei limiti dell’approccio comune all'Industria 4.0 – aggiunge Dario - è che l’innovazion­e debba essere nella fabbrica, mentre l’innovazion­e deve essere anche nel prodotto: occorre fare il miglior prodotto del mondo nella migliore fabbrica nel mondo, e noi vogliamo aiutare le imprese piccole e medie a fare questo».

La prospettiv­a è riuscire a coinvolger­e una cinquantin­a di 7 Il piano che il Governo sta mettendo a punto su Industria 4.0 intende individuar­e alcuni centri di ricerca o università in Italia che siano deputati a diventare competence center e, accanto a questi, alcuni digital innovation hub. L'obiettivo è operare concretame­nte nel trasferime­nto tecnologic­o tra atenei e mondo dell'impresa. Un decreto attuativo in corso di definizion­e stabilirà i requisiti per individuar­e i competence center. Previste risorse pubbliche pari a 20 milioni per il 2017 e 10 milioni per il 2018 aziende, nelle quali introdurre «tecnologie che non sono iperuranic­he ma sono già disponibil­i». «L'industria è uscita dalla crisi più consapevol­e di fare innovazion­e – aggiunge Dario – anche se oggi solo il 5% delle industrie ha tecnologie 4.0».

Ma se l'obiettivo principale del centro di competenza del Sant'Anna sarà quello di estendere l'utilizzo delle tecnologie Industria 4.0 al maggior numero possibile di imprese, così da recuperare il terreno che ci separa da Paesi come la Germania, l'istituto universita­rio toscano ne fissa anche un altro: «Visto che le Università progettano il futuro – conclude Dario - noi vogliamo progettare Industria 5.0, cioè tecnologie ancora più avanzate per immaginare un futuro in cui le industrie italiane non siano solo all'inseguimen­to di quelle tedesche».

FIANCO A FIANCO L’obiettivo è creare un luogo fisico in cui imprese e ricercator­i possano lavorare insieme allo sviluppo di prototipi e nuovi servizi

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