Nel vivo la sfida della banda ultralarga
pA partire da questo mese si aggiungerà un altro tassello allo scontro sempre più acceso che, sull’altare della rete e dei servizi in banda ultralarga, si sta consumando in particolar modo fra Tim e Fastweb da una parte e Open Fiber dall’altra. Dai prossimi giorni sarà infatti messa a disposizione per la commercializzazione la rete realizzata da Flash Fiber, la joint venture controllata da Telecom all’80% e partecipata da Fastweb al 20%, nata ad agosto 2016 proprio per fare sistema sulla creazione di una rete in fibra fino a casa, verticali compresi, in 29 città.
Da Ancona a Reggio Calabria, da Vicenza a Salerno e soprattutto Palermo, Napoli e Genova (in queste tre città i lavori sono particolarmente avanzati con progetti realizzati fra il 60 e l’80%), sarà messa a disposizione la rete Ftth della società, in grado di permettere servizi fino a 1 Giga di velocità.
Tim e Fastweb a quel punto andranno ognuno per conto proprio nella commercializzazione del servizio. E su questo punto le due società sono nette nel promettersi battaglia, anche in considerazione dell’istruttoria che Antitrust ha aperto contro Flash Fiber a febbraio con l’ipotesi di intesa restrittiva della concorrenza.
Sta di fatto che dalle sinergie nella realizzazione della rete i due operatori contano di realizzare economia di scala che dovrebbero portare a riduzioni dei prezzi alla clientela. Si vedrà. A questo proposito Tim – essendo operatore regolamentato – avrebbe già comunicato ad Agcom tariffe wholesale (quindi agli altri operatori che vorranno far passare i propri servizi su questa rete) del 20% più basse di quelle attuali. «Riteniamo che questa sia una delle opera- zioni più importanti nel quadro della realizzazione di infrastrutture in banda ultralarga richieste dal Sistema Paese», dice Giovanni Moglia, di Fastweb e presidente di Flash Fiber. Concorde l’amministratore delegato di Flash Fiber Stefano Ciurli (parte Tim) per il quale «il livello di economicità generato dalle economie di scala sarà un fattore di rilievo nel combinato con le prestazioni garantite dalla rete Flash Fiber, che sta avanzando al ritmo di 20mila unità immobiliari coperte alla settimana. Siamo arrivati a 460mila unità».
Già dopo l’estate dovrebbero arrivare a 1 milione le unità immobiliari raggiunte, in anticipo sul programma che, per fine 2017, pre- vede 1,1 milioni di case passate, con obiettivo finale di 3 milioni. Il tutto con un investimento di 1,2 miliardi. In questo quadro è anche da rilevare che Flash Fiber sta verificando la possibilità di accordi con municipalizzate che hanno infrastrutture nelle principali città.
La partenza delle offerte commerciali dovrebbe essere scaglionata fino a fine maggio, per dare il via a uno scontro sempre più acceso con chi – Vodafone e Wind Tre in testa – guardano allo sviluppo della rete di Open Fiber, controllata di Enel e Cdp. E sul tema competizione il presidente di Cdp Claudio Costamagna non ha mostrato dubbi, a margine della presentazione dei conti: «La nascita di Open Fiber ha spinto Telecom a investire molto di più nella fibra di quanto non avrebbe fatto».
L’AVANZAMENTO Alla nuova rete collegate 460mila abitazioni che saliranno a 1 milione subito dopo l’estate e a tre milioni a fine piano