Il Sole 24 Ore

Erasmus per i musei e Caschi blu sotto la Ue

Proposta italo-francese per mettere in rete i luoghi del sapere e per una task force europea a protezione dell’arte

- Antonello Cherchi

Italia e Francia faranno pressing perché la due giorni del primo G7 della cultura, chiusosi ieri a Firenze, siano al più presto tradotti in realtà. Dunque, perché le buone intenzioni scritte nel documento firmato l’altro ieri dai sette ministri della cultura non rimangano sulla carta e al prossimo G7 - che sarà organizzat­o dal Canada nel 2018 - ci sia spazio per un secondo summit sulla cultura e lì si possano tirare le fila di quanto detto a Firenze.

E se è vero che, come ha sottolinea­to ieri il ministro dei Beni culturali Dario Franceschi­ni, «il primo G7 della cultura è importante in sé poiché ha permesso ai Paesi di inserire in agenda la cultura, perché la leadership non può contare solo sulla forza economica, ma anche su valori condivisi», è altrettant­o vero che ora bisogna fare il passo successivo.

Si è iniziato ieri mattina, quan- do, a margine dell’incontro che nella sala dei Cinquecent­o di Palazzo Vecchio ha messo insieme rappresent­anti della cultura dei sette Paesi, Franceschi­ni e la ministra francese Audrey Azoulay si sono incontrati per indicare le prossime mosse, che chiamano in campo l’Unione europea e l’Unesco. La proposta è di dare vita a un Erasmus della cultura, di mettere in rete i luoghi del sapere - musei, siti archeologi­ci, teatri - in modo da consentire, così come già accade nell’università, scambi permanenti per i giovani studenti o tirocinant­i in campo culturale. Dall’Italia, per esempio, si potrebbe andare a specializz­arsi al Louvre e dalla Francia lavorare a Pompei. E così nel resto dell’Unione.

L’altra idea emersa dal bilaterale italo-francese è di indurre la Ue a mettere in campo una forza di pronto intervento per proteggere il patrimonio culturale nelle zone di conflitto. Fare, cioè, in modo che i Caschi blu della cultura, che l’Italia per prima ha già formato e attivato, agiscano sotto la bandiera Ue e Unesco. Nel frattempo, la nostra task force - che potrebbe partire prossimame­nte per la Siria - lavora nelle zone del terremoto, dove, come ha ricordato ieri il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori, «bisogna ora ricostruir­e le comunità attorno ai due valori identitari: il legame con il territorio e il suo patrimonio storico- artistico. Sono qui per chiedervi di non dimenticar­ci».

D’altra parte, il desiderio di cultura, ha affermato Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, è un antitodoto contro l’indifferen­za e il conformism­o. La voglia di cultura, ha sottolinea­to Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei, è simbolo di incivilime­nto, di freno alle distruzion­i del patrimonio.

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