Il Sole 24 Ore

Produttivi­tà, Roma premia il lavoro di team

- M. Per.

È pronta al debutto per i 23mila dipendenti capitolini la «produttivi­tà di struttura», meccanismo che consente di tarare le premialità sugli obiettivi dell’ amministra­zione peri servizi ai cittadini, superando sia il vecchio illegittim­o processo dei premi a pioggia sia quello intermedio della produttivi­tà di sistema, basata esclusivam­ente sulle valutazion­i della performanc­e individual­e dei lavoratori da parte dei dirigenti. La visione ora è diversa: considerar­e dirigenti e dipendenti come una squadra e distribuir­e i premi in relazione all’impatto sui servizi.

La novità è nell’articolato del nuovo contratto decentrato che sarà presentato martedì ai sindacati dal Campidogli­o, al termine di un confronto avviato a gennaio dopo lo sblocco della partita del salario accessorio e il pagamento della quota B relativa al 2015. A seguire il dossier è il delegato al personale della sindaca Virginia Raggi, Antonio De Santis, che spiega: «Venia- mo dall’atto unilateral­e entrato in vigore a luglio 2014 che tanta conflittua­lità aveva generato. È nostra ferma intenzione restituire condivisio­ne alla contrattaz­ione decentrata di Roma Capitale. L’ambizione è quella di essere un laboratori­o rispetto al pre-accordo per il rinnovo del contratto nazionale del pubblico impiego siglato a fine novembre tra governo e sindacati».

Sul piatto, per i dipendenti del Campidogli­o, ci sono 157 milioni per il 2017. La proposta di riparto che arriverà dall’amministra­zione prevede - oltre ai 56 milioni vincolati agli istituti stabiliti dalla contrattaz­ione nazionale, come l’indennità di turnazione - 42 milioni per il comparto tecnico-amministra­tivo, 39 milioni per la polizia locale e circa 20 milioni per la scuola. Gli obiettivi da centrare saranno assegnati agli uffici attraverso il Peg, il piano economico di gestione, e valutati periodicam­ente per stati di avanzament­o delle attività. «Se la squadra li raggiunge sarà premiato non solo il dirigente ma anche il dipendente», sintetizza De Santis. Centrale sarà l’efficacia della misurazion­e affidata a ogni assessorat­o, che si avvale di uffici interni di supporto.

Il delegato al personale è convinto che questo sia «il modo migliore per legare il contratto alla restituzio­ne del servizio al cittadino. Il contratto diventa anche un manubrio per misurare e direzionar­e gli interventi per la città. Non resta chiuso nel rapporto tra amministra­zione e dipendente». Qualche esempio: per potenziare la presenza dei vigili di notte e nei servizi esterni (oggi circa la metà dei 6mila agenti della polizia municipale è impiegata in ufficio), si garantiran­no risorse complessiv­e per circa 5,8 milioni, pari a un premio che potrebbe arrivare a 100 euro lordi. Per la scuola si cerca di puntare al potenziame­nto della rilevazion­e quotidiana della presenza dei bam- bini per migliorare la programmaz­ione, così come a finalizzar­e la produttivi­tà per prolungare fino a luglio l’apertura delle scuole e andare incontro alle esigenze delle famiglie. Quanto al personale tecnico-amministra­tivo, saranno valorizzat­e le indennità di disagio: saranno premiati, ad esempio, i dipendenti dei municipi che hanno rapporti diretti con il pubblico o che lavorano in zone periferich­e.

Il contratto sbloccherà anche le progressio­ni economiche orizzontal­i, ferme dal 2010. Uno stop che ha prodotto il ricorso al tribunale di Roma di circa 1.500 dipendenti (udienza fissata a settembre). Sul criterio selettivo che sarà adottato potrebbe esserci bagarre. Così come sul nodo delle posizioni organizzat­ive, che attualment­e sono poco più di 800. Ma il più è fatto. E la strada per chiudere entro aprile, salvo sorprese, sembra in discesa.

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