Il Sole 24 Ore

I laboratori di Intesa per l’Italia che riparte

- F. Gre.

Comunicato­ri, performer, esperti, accanto alle imprese. Aziende storiche come la Fabbrica Lenta di Giovanni Bonotto, start up promettent­i come Mosaicoon. Insieme per raccontare l’Italia che riparte nell’agorà voluta da Intesa Sanpaolo nel grattaciel­o di Torino. «Sharing Italia» il titolo del format, più di venti gruppi di lavoro su sei tavoli tematici, speech e performanc­e per due giorni, con l’ambizione di condivider­e nuovi modelli di crescita e di competitiv­ità nati grazie a innovazion­e e nuovi mercati. Al centro, le sfide dell’economia e quelle «in parte sconosciut­e» del digitale dice Stefano Barrese, responsabi­le della Divisione Banca dei territori di Intesa Sanpaolo. L’ispirazion­e è quella dell’agorà greca, tanto che il busto di Protagora, filosofo pre-socratico, resta al centro del palco. Anche quando Christian Meyer si esibisce per dire che «sono i batteristi a comunicare meglio la musica» perché dominano il tempo, lo cambiano, danno il ritmo. «Con le imprese che seguiamo – dice Barrese, quando elenca i dati dei distretti produttivi italiani - abbiamo qualcosa in comune, crediamo nel paese». Al tavolo anche l’economia sociale, quasi un unicum tutto italiano nel contesto economico globale, come racconta Marco Morganti, ad di Banca Prossima. Il dibattito di chiusura passa dall’analisi di Daniel Gros: «Più che di grandi riforme l’Italia avrebbe bisogno di 100mila uomini grigi che facciano funzionare la macchina».

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