Il Sole 24 Ore

Mandarin conquista l’italiana La Fabbrica

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p Mandarin dà vita al polo della ceramica di alta gamma. Il fondo di private equity MPC II ha firmato l’acquisizio­ne de La Fabbrica, azienda di Castel Bolognese, per consolidar­e la leadership del Made in Italy nel settore e puntare fortemente sui mercati esteri. A partire dagli Usa, dove Italcer, il veicolo usato per l’acquisizio­ne, darà il via in autunno a un impianto di produzione 4.0 negli Stati Uniti per «consolidar­e e sviluppare la presenza del gruppo».

Ad affiancare Mandarin Capital Partners II c’è il top manager Graziano Verdi, che ha guidato l’espansione negli Usa di Graniti Fiandre, di cui è stato amministra­tore delegato facendone la prima matricola al segmento Star di Borsa Italiana. Obiettivo, «sviluppare i mercati più sensibili allo stile e alla qualità della ceramica italiana».

La Fabbrica detiene anche il brand Ava, con cui ha sviluppato la propria presenza nelle big slabs, le grandi lastre di ceramica che negli Usa sono sempre più richieste. «La ceramica è uno dei pochi settori in cui l’Italia mantiene un’indiscussa leadership mondiale. Abbiamo i due più grandi produttori di macchine per ceramica. Sarebbe un delitto rinunciare a un grande accesso al mercato dei capitali, con presenza locale, azienda e management che pensa globale», ha spiegato Alberto Forchielli, partner fondatore di Mandarin. Attorno a Italcer-La Fabbrica, che fa da catalizzat­ore per sviluppare massa critica, ci sono altre operazioni in arrivo. Mandarin è «in fase avanzata di negoziazio­ne per l'acquisizio­ne di un’altra società operante nel settore». Probabile l’acquisizio­ne di La Tagina, società umbra leader nelle produzioni ceramiche di altissima gamma che Verdi definisce «il meglio del Made in Italy».

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