Capire la finanza Un nuovo servizio di Plus24
«Occorre creare una struttura che si dedichi al problema dell’alfabetizzazione finanziaria degli italiani, un fondo dotato di mezzi e guidato da una squadra di esperti per poter intervenire sulla base di un programma pluriennale». Parole pronunciate nel 2007 dal ministro dell’Economia dell’epoca. A 10 anni di distanza possiamo dire che per il momento di pluriennale c’è stata solo la gestazione del fondo, che ha visto la luce con il decreto “Salva-Risparmio” approvato a metà febbraio scorso. In quest’arco temporale i proclami non sono mancati.
Gli ultimi sono arrivati giovedì scorso durante l’ennesimo convegno sull’educazione finanziaria organizzato in Senato. «Sono fiducioso che già quest’anno partirà la strategia nazionale di educazione finanziaria – ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan –. Al legislatore così come alla vigilanza è richiesto un presidio continuo, ma l’innovazione continuerà a creare rischi sempre nuovi. È indispensabile che i cittadini abbiano una conoscenza dei rischi tale da consentire una loro adeguata considerazione». Sulla stessa linea il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco: «In questo quadro, tutelare oggi il risparmio è più complesso rispetto a quanto non lo fosse in passato. La Vigilanza non può sostituirsi ai risparmiatori nelle scelte che sono chiamati a fare per l’allocazione della propria ricchezza». Dichiarazioni che possono sembrare un’autoassoluzione. Ognuno comunque deve fare la propria parte.
Nel frattempo i risparmiatori continuano a prendersi cocenti scottature. Le ultime in questi giorni sono visibili sulla pelle degli azionisti anche delle banche venete. Non bisogna mai abbassare la guardia.
C’è un immenso lavoro da fare e un settimanale di finanza personale non si può sottrarre a questo compito anche se l’educazione, compresa quella finanziaria, spetta soprattutto allo Stato più che ai media. Nel solco della sua tradizione «Plus24» continuerà a fare la propria parte e si mette al servizio dei lettori, aiutandoli a decifrare meglio i rischi dei titoli che hanno in portafoglio e di prendere posizione sugli investimenti. Lo facciamo senza esitazioni ma senza superare il delicato confine tra informazione e consulenza.
Sicuramente sul piano redazionale si possono produrre tabelle e analisi complete, approfondite e ben spiegate, ma alla fine ci sono sempre lettori che hanno una domanda in più da fare. Tutto ciò è legittimo, vista l’oggettiva difficoltà della materia: il nostro obiettivo è di dare sempre le migliori risposte.
Per questo motivo useremo « La Posta del Risparmiatore» come bussola per individuare le tematiche da approfondire sulla base delle esigenze che emergono via via dalle lettere ed email dei nostri lettori. Dalla settimana prossima ogni sabato dedicheremo quindi uno spazio ulteriore di educazione finanziaria, con i temi da trattare che saranno dettati dai lettori alle prese con servizi di consulenza e strumenti finanziari proposti dagli intermediari, sovente i nefficienti. Casi singoli che possono essere di esempio e di crescita per tanti. L’obiettivo è di fare un ulteriore passo verso un giornalismo di servizio, per colmare in modo chiaro e semplice, le lacune finanziarie degli italiani.