TUTTI I RISCHI
Re ndimenti bassi e sempre più difficili: ecco le re gole che tutti devono imparare
A caccia di performance, senza badare a spese e rischi. Quando scelgono i prodotti finanziari gli italiani hanno come stella polare i rendimenti e non si preoccupano dei rischi sottostanti. Al massimo l’unica apprensione che manifestano al loro consulente è: «Non voglio perderci».
Ma ormai non esiste un investimento che offra un seppur minimo rendimento senza che si sopporti un rischio finanziario. Anche il “porto sicuro” dei Bund tedeschi non è esente da tensioni momentanee. Per chi non è disposto a perdere soldi in nessun orizzonte temporale, neppure in un giorno, deve accontentarsi di rendimenti veramente risicati e stare lontani da qualsiasi mercato finanziario. Non resta quindi che orientare la propria scelta tra i conti di deposito, i libretti bancari e postali e i buoni fruttiferi. Con questi strumenti si può liquidare l’investimento in qualsiasi momento senza registrare una perdita nominale, ma oggi offrono tutti rendimenti reali negativi, considerando commissioni, imposte e inflazione. Senza fare i conti con il rischio default dell’emittente. A questi prodotti si avvicinano i BoT, i fondi e gli Etf monetari, che tuttavia non offrono le stesse garanzie, pur rivalutandosi di giorno in giorno per importi piccolissimi.
I risparmiatori prudenti che vogliono almeno proteggere il capitale dall’inflazione devono quindi affrontare i mercati finanziari. In altre parole, è indispensabile correre qualche rischio di perdita nominale nel breve periodo se si vogliono veramente difendere i risparmi in termini reali. E non tutti sono propensi a farlo (vedi articolo a pagina 6).