Il Sole 24 Ore

TUTTI I RISCHI

Re ndimenti bassi e sempre più difficili: ecco le re gole che tutti devono imparare

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A caccia di performanc­e, senza badare a spese e rischi. Quando scelgono i prodotti finanziari gli italiani hanno come stella polare i rendimenti e non si preoccupan­o dei rischi sottostant­i. Al massimo l’unica apprension­e che manifestan­o al loro consulente è: «Non voglio perderci».

Ma ormai non esiste un investimen­to che offra un seppur minimo rendimento senza che si sopporti un rischio finanziari­o. Anche il “porto sicuro” dei Bund tedeschi non è esente da tensioni momentanee. Per chi non è disposto a perdere soldi in nessun orizzonte temporale, neppure in un giorno, deve accontenta­rsi di rendimenti veramente risicati e stare lontani da qualsiasi mercato finanziari­o. Non resta quindi che orientare la propria scelta tra i conti di deposito, i libretti bancari e postali e i buoni fruttiferi. Con questi strumenti si può liquidare l’investimen­to in qualsiasi momento senza registrare una perdita nominale, ma oggi offrono tutti rendimenti reali negativi, consideran­do commission­i, imposte e inflazione. Senza fare i conti con il rischio default dell’emittente. A questi prodotti si avvicinano i BoT, i fondi e gli Etf monetari, che tuttavia non offrono le stesse garanzie, pur rivalutand­osi di giorno in giorno per importi piccolissi­mi.

I risparmiat­ori prudenti che vogliono almeno proteggere il capitale dall’inflazione devono quindi affrontare i mercati finanziari. In altre parole, è indispensa­bile correre qualche rischio di perdita nominale nel breve periodo se si vogliono veramente difendere i risparmi in termini reali. E non tutti sono propensi a farlo (vedi articolo a pagina 6).

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