I prox y: «Centrale l’engagement »
per lo più tematiche finanziarie. Al contrario osserviamo come in altri Paesi si siano diffuse largamente prassi che vedono una intensa e regolare attività di engagement su tematiche di governance. Basti pensare al caso spagnolo, dove gli emittenti organizzano ciclicamente Road Show di Governance con gli investitori più attivi su tali tematiche e che, soprattutto, coinvolgono addirittura i vertici della società. Anche in Uk accade qualcosa di simile.
Cosa servirebbe per migliorare il rapporto?
La migliore practice richiederebbe che campagne di engagement si realizzino nella cosiddetta off proxy season (settembre –gennaio) per poi portare avanti a ridosso dell’assemblea una successiva attività di follow-up, più mirata e volta a verificare il corretto recepimento delle proposte della società. Di fatti, anche grazie all’introduzione del meccanismo della record date, gli investitori sono sempre più presenti in occasione dell’adunanza. In linea con questo approccio stiamo promuovendo l’adozione anche da parte degli emittenti di una disclosure and engagement policy (già largamente diffusa in altri mercati specialmente di matrice anglosassone) che formalizzano il processo di dialogo con gli operatori di mercato in un’ottica di maggior trasparenza a garanzia di tutti gli azionisti.
Invece i punti di forza?
Sebbene con diversa graduazione, il mercato italiano è popolato da emittenti generalmente rispettosi delle previsioni del Codice di autodisciplina. L’alto livello di compliance rispetto agli stringenti requisiti fissati rappresentano dei punti di valore del mercato italiano. Tra i diversi istituti di eccellenza che possiamo citare si annoverano: il say-on-pay, la pre- visione di amministratori di minoranza in CdA, requisiti di indipendenza, obblighi di disclosure (da ultimo anche su bilancio di sostenibilità). In breve un pacchetto di grande valore per gli investitori.
Fate un monitoraggio di quanto le vostre indicazioni vengono seguite? Cosa ne emerge?
Con il nostro supporto, evidenziamo agli emittenti le best practices di mercato e le indicazioni che specificatamente provengono dai propri azionisti istituzionali. È in questa fase che il lavoro si fa più interessante: alcuni scostamenti possono essere infatti dettati da specificità di business ed altre ragioni di opportunità. Il concetto di best practice infatti ha un carattere generale e non sempre è applicabile in maniera indifferenziata a tutti gli emittenti. Diviene pertanto importante identificare i suggerimenti da implementare, provvedendo per gli altri ad informare gli azionisti sulle ragioni che ne rendono inopportuno il recepimento. La nostra qualifica di Proxy Solicitor ci vede quali attori che operano per facilitare il dialogo tra azionisti e società. È l’attività di engagement l’elemento fondamentale, capace di apportare benefici ad entrambe le parti e gettare le basi per una proficua collaborazione, in una prospettiva di lungo periodo.