Deiulemar e il pirata nei Caraibi
La Procura di Torre Annunziata scova 15 milioni in un conto a Santa Lucia (Antille) intestato a prestanomi
Lo stato passivo di Deiulemar Compagnia di navigazione è definitivo e mette i brividi: 932.649.269 euro. È stato approvato dal comitato dei creditori e pubblicato nel l oro comunicato numero 39. Ha la sua cifra finale, dunque, la «Parmalat del mare», il crack della società di navigazione delle famiglie Lembo, Iuliano e Della Gatta che ha affondato un’intera area, quella di Torre del Greco, con oltre 12 mila persone coinvolte. Una pesca a strascico del pubblico risparmio effettuata in barba a Testi Unici, authority di controllo, internal audit, compliance bancarie e normative antiriciclaggio. Intanto la procura di Torre Annunziata e il Nucleo di polizia Tributaria della GdF di Napoli hanno scovato un altro pezzo del “bottino”. Stava a Santa Lucia (Piccole Antille, Commonwealth) infrattato nel conto di una banca locale e intestato a un prestanome: 15 milioni. Poca roba vista l’entità complessiva del «colpo» ma sempre meglio di nulla. Intanto a Roma alla seconda sezione della corte d’Appello si sta tenendo il secondo processo alle tre famiglie considerate le artefici della stangata. Oltre al consulente di uno degli imputati, nel corso dell’udienza di mercoledì, sono stati ascoltati i responsabili delle filiali delle sei banche nelle quali, tra il 2005 e il maggio 2012, sono state registrate 61.700 operazioni per complessivi 445.453.725 euro (in entrata) e 450.572.260 euro (in uscita). Un flusso, come si vede, del tutto «fisiologico» per una pic-
Dati in euro