Premi di produttività, sgravi alle imprese
Nella manovr ina o nel Def fino a mille euro di bonus per ogni lavoratore in caso di accordi di secondo livello Gentiloni: il governo abbasserà il costo del lavoro
Prende forma la proposta del governo per migliorare la normativa sui premi di produttività, valorizzando la contrattazione di secondo livello. L’idea è fissare un tetto a 3mila euro per le somme incentivanti, tassate, e una decontribuzione a favore delle imprese fino a 800-mille euro.
7I premi di produttività sono elementi integrativi della retribuzione di base e consistono in pratica in veri e propri compensi aggiuntivi cui, in linea generale, è attribuita natura retributiva. Sono stati introdotti come incentivi per far partecipare i lavoratori alla crescita della produttività aziendale. Il governo sta studiando una misura per migliorare la normativa sui premi di produttività, valorizzando la contrattazione di secondo livello e “incentivando” il coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro, specie nelle Pmi.
Sempre sul fronte lavoro, si parla poi da giorni di rafforzare la conciliazione vita-lavoro; e di interventi mirati sui redditi familiari più bassi, con l’obiettivo di rendere “vantaggioso” il lavoro del secondo percettore di reddito (di solito, la donna).
Per il 2017-2018, l’obiettivo è l’effettivo decollo delle politiche attive, con la piena operatività della nuova Agenzia nazionale (Anpal), guidata da Maurizio Del Conte; e dell’assegno di ricollocazione (finora è partita una sperimentazione su una platea di circa 30mila disoccupati percettori di Naspi da almeno 4 mesi). Fari puntati, inoltre, sulla transizione scuola-lavoro, con il monitoraggio di alternanza e apprendistato (e il rilancio di Garanzia giovani, l’iniziativa è stata rifinanziata con oltre 700 milioni di fondi Ue, ma i risultati fino adesso sono alquanto modesti).