Gentiloni: taglio a pressione fiscale e costo del lavoro
Il governo intende a dieci giorni dal Def «insistere nella diminuzione della pressione fiscale» per sostenere la crescita e «proseguire nell’impegno di far costare meno il lavoro», oltre che «nell’affrontare il disagio sociale e accrescere l’impegno per la sicurezza»: un presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a tutto campo lo ha assicurato ieri nel suo intervento al Forum Confcommercio di Cernobbio alla presenza del presidente dei commercianti Carlo Sangalli. Un elogio alla economia della fiducia e della ripresa.
Qui ha parlato di segni positivi. Sul lavoro ha ricordato che dal gennaio 2014 al gennaio 2017 i posti di lavoro sono cresciuti di 700 mila unità. «Sono cifre che ci spingono a continuare sulla strada di strumenti innovativi come il Jobs Act».
«Lo dico per chi è preoccupato per le prossime misure del governo: noi - ha spiegato un puntuale Gentiloni - continueremo a lavorare per la riduzione della pressione fiscale, lo faremo in primavera e in autunno, forse in autunno sarà un po’ più difficile che in primavera. Proseguiremo in questo percorso - ha aggiunto - decisivo per dare impulso ai segnali di crescita».
Quanto al G7 di Taormina ci sono due obiettivi, secondo il presidente del Consiglio, cioè «la coesione e non certo la guerra commerciale» fra le sette maggiori nazioni con un libero mer- cato e la «coerenza dei principi». Tema di attualità dopo l’annuncio di Donald Trump al suo 72°esimo giorno di presidenza di voler mettere nuovi dazi ad alcuni prodotti europei. D’altronde «il nostro export può fare miracoli» e «sono convinto che la qualità non abbia frontiere» e per questo il premier ha invitato a non vedere la minaccia di dazi come «un incubo incombente». Certo però «solo l’aumento della domanda interna – ha ammesso - può riuscire a garantire la ripresa economica». Nessun accenno invece alle clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento del- l’Iva, e che Sangalli aveva chiesto di «scongiurare».
«Cerchiamo di rassicurare il Paese», ha proseguito il premier aggiungendo che, in un momento in cui «la società è attraversata da dubbi e paure», bisogna «rassicurare ovvero prendersi cura» e contro i populisti «far capire che si cercano di affrontare» i problemi senza «accarezzare» le paure.
«Risponderemo all’esigenza di una regolamentazione seria e diversa del lavoro saltuario e occasionale. Prendo l’impegno qui a Confcommercio», ha proseguito Gentiloni parlando dei voucher. Il motivo per cui sono stati cancellati è stato la volontà di «evitare mesi di discussioni ideologiche» su uno strumento «che era andato al di là dell’uso imma- ginato». Insomma basta scontri ideologici.
Sul terremoto il premier ha riaffermato la volontà del governo: «Oggi confermo, e si vedrà con l’approvazione del Def, che l’impegno per il terremoto è una priorità assoluta e l’affronteremo con l’impegno e le risorse necessarie».
Quanto alla sicurezza: «Abbiamo il diritto di avere un Paese in cui le città sono luoghi dove ci si sente protetti», ha proseguito Gentiloni al Forum dove ha difeso il decreto Minniti in cui qualcuno ha visto «profili illiberali». «Non è così - ha sottolineato - non sarebbe stato approvato dal mio governo o firmato dal presidente della Repubblica».
SICUREZZA L’obiettivo del premier è «rassicurare il nostro Paese». La difesa del decreto Minniti: «Abbiamo il diritto di proteggere le città»