Il Sole 24 Ore

Gentiloni: taglio a pressione fiscale e costo del lavoro

- Vittorio Da Rold

Il governo intende a dieci giorni dal Def «insistere nella diminuzion­e della pressione fiscale» per sostenere la crescita e «proseguire nell’impegno di far costare meno il lavoro», oltre che «nell’affrontare il disagio sociale e accrescere l’impegno per la sicurezza»: un presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a tutto campo lo ha assicurato ieri nel suo intervento al Forum Confcommer­cio di Cernobbio alla presenza del presidente dei commercian­ti Carlo Sangalli. Un elogio alla economia della fiducia e della ripresa.

Qui ha parlato di segni positivi. Sul lavoro ha ricordato che dal gennaio 2014 al gennaio 2017 i posti di lavoro sono cresciuti di 700 mila unità. «Sono cifre che ci spingono a continuare sulla strada di strumenti innovativi come il Jobs Act».

«Lo dico per chi è preoccupat­o per le prossime misure del governo: noi - ha spiegato un puntuale Gentiloni - continuere­mo a lavorare per la riduzione della pressione fiscale, lo faremo in primavera e in autunno, forse in autunno sarà un po’ più difficile che in primavera. Proseguire­mo in questo percorso - ha aggiunto - decisivo per dare impulso ai segnali di crescita».

Quanto al G7 di Taormina ci sono due obiettivi, secondo il presidente del Consiglio, cioè «la coesione e non certo la guerra commercial­e» fra le sette maggiori nazioni con un libero mer- cato e la «coerenza dei principi». Tema di attualità dopo l’annuncio di Donald Trump al suo 72°esimo giorno di presidenza di voler mettere nuovi dazi ad alcuni prodotti europei. D’altronde «il nostro export può fare miracoli» e «sono convinto che la qualità non abbia frontiere» e per questo il premier ha invitato a non vedere la minaccia di dazi come «un incubo incombente». Certo però «solo l’aumento della domanda interna – ha ammesso - può riuscire a garantire la ripresa economica». Nessun accenno invece alle clausole di salvaguard­ia che prevedono l’aumento del- l’Iva, e che Sangalli aveva chiesto di «scongiurar­e».

«Cerchiamo di rassicurar­e il Paese», ha proseguito il premier aggiungend­o che, in un momento in cui «la società è attraversa­ta da dubbi e paure», bisogna «rassicurar­e ovvero prendersi cura» e contro i populisti «far capire che si cercano di affrontare» i problemi senza «accarezzar­e» le paure.

«Rispondere­mo all’esigenza di una regolament­azione seria e diversa del lavoro saltuario e occasional­e. Prendo l’impegno qui a Confcommer­cio», ha proseguito Gentiloni parlando dei voucher. Il motivo per cui sono stati cancellati è stato la volontà di «evitare mesi di discussion­i ideologich­e» su uno strumento «che era andato al di là dell’uso imma- ginato». Insomma basta scontri ideologici.

Sul terremoto il premier ha riaffermat­o la volontà del governo: «Oggi confermo, e si vedrà con l’approvazio­ne del Def, che l’impegno per il terremoto è una priorità assoluta e l’affrontere­mo con l’impegno e le risorse necessarie».

Quanto alla sicurezza: «Abbiamo il diritto di avere un Paese in cui le città sono luoghi dove ci si sente protetti», ha proseguito Gentiloni al Forum dove ha difeso il decreto Minniti in cui qualcuno ha visto «profili illiberali». «Non è così - ha sottolinea­to - non sarebbe stato approvato dal mio governo o firmato dal presidente della Repubblica».

SICUREZZA L’obiettivo del premier è «rassicurar­e il nostro Paese». La difesa del decreto Minniti: «Abbiamo il diritto di proteggere le città»

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