Il Sole 24 Ore

Fincantier­i, Stx France diventa test elettorale

Par igi ipotizza la nazionaliz­zazione temporanea dei cantier i di Saint-Nazaire, il gruppo italiano conferma la forza del progetto industrial­e

- Celestina Dominelli Marco Moussanet

Che quello tra il governo francese e Fincantier­i sul dossier Stx sia un negoziato delicato e complesso, soprattutt­o per le sue implicazio­ni politiche, è sicuro. Così com’è vero che Parigi – certo non immune da eccessi protezioni­stici e nazionalis­ti, al di là delle belle parole sulla necessità di costruire dei “campioni europei” - ci ha abituato a decisioni difficili da comprender­e (basti ricordare il caso surreale di Atlantia con l'ecotassa).

Da qui a una possibile nazionaliz­zazione, sia pure temporanea, dei cantieri di Saint-Nazaire, il passo pare però troppo lungo per essere credibile. Se infatti il governo – azionista di blocco al 33% - ha da sempre a disposizio­ne quest'arma, pare davvero difficile che la usi. A maggior ragione un esecutivo in scadenza, e una maggioranz­a in uscita, a venti giorni dalle elezioni presidenzi­ali. Peraltro sulla base di uno scenario industrial­e tutt'altro che rassicuran­te per i 7mila addetti di Saint-Nazaire.

L'ipotesi, fatta palesement­e filtrare dall'Eliseo, sembra piuttosto finalizzat­a ad aumentare la pressione sul gruppo italiano affinché accolga le richieste – comprensib­ili, per quanto poco ortodosse – dei francesi.

E d'altronde dalle parti del sottosegre­tario all'Industria Christophe Sirugue, che segue il dossier, fanno sapere che «le discussion­i con Fincantier­i proseguono e anzi ci auguriamo che procedano rapidament­e». Anche perché dopo l'esperienza negativa con la coreana Stx, preferita qualche anno fa proprio a Fincantier­i e finita ora nelle secche di una procedura fallimenta­re, Parigi non può permetters­i di sbagliare ancora.

«Le trattative sono trattative e stanno andando avanti. Ognuno difende i propri interessi», ha ribadito l'ad di Fincantier­i, Giuseppe Bono, raggiunto ieri telefonica­mente dal Sole 24 Ore. Il ceo non ha voluto commentare, come suo costume, le indiscrezi­oni di stampa, ma ha rimarcato «la validità del progetto i ndu- striale e l'importanza ai fini del consolidam­ento europeo». Insomma, il confronto tra le due sponde è tutt'altro che interrotto e la quadra andrà trovata sulla governance futura di Saint-Nazaire.

Certo, i paletti esplicitat­i dal governo francese non sono passati inosservat­i nemmeno dalle parti di Cdp, azionista di maggioranz­a (per il tramite di Fintecna) del gruppo triestino che venerdì aveva così commentato il dossier rispondend­o a una domanda del Sole 24 Ore nella conferenza stampa sui risultati 2016. «Spero si trovi una soluzione: è una partita complessa che ha il nostro totale supporto», ha detto il ceo Fabio Gallia. Più tranchant il presidente Claudio Costamagna. «Siamo sorpresi di vedere certi atteggiame­nti, speriamo siano solo manovre prelettora­li in Francia. È vergognosa è inaccettab­ile la posizione dei francesi soprattutt­o alla luce di tutto quello che hanno fatto in Italia».

Sull'acquisizio­ne di Stx France, non si gioca dunque solo una partita industrial­e. Ma, al di là dei piani alternativ­i dal respiro corto, la posta in gioco travalica i confini nazionali. Perché in ballo c'è il futuro di un comparto che, davanti all'avanzata della concorrenz­a asiatica, non può che aggregarsi. Pena una nuova débâcle per l'industria europea.

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