A2A: quattro mesi per chiudere il dossier Lombardia
A2A rilancia sulle aggregazioni in Lombarda e lancia un progetto industriale per mettere in rete tutti i capoluoghi di Provincia della Regione eccetto Mantova.
Ieri, come riferito da una nota congiunta, il gruppo presieduto da Giovanni Valotti ha firmato una lettera d'intenti con Acsm-Agam (multitutility controllata da Como e Monza), Lario Reti Holding (Lecco), Aspem Varese e Azienda Elettrica Valtellina e Valchiavenna (il cui primo socio è Sondrio) «una lettera d'intenti non vincolante finalizzata all'avvio dello studio di un possibile percorso di partnership industriale e societaria”. L'obiettivo dell'operazione, anticipata dal Sole 24 Ore di ieri, è “valorizzare le competenze, le strette relazioni con i territori serviti e la storia delle rispettive realtà».
Insomma, il modello è quello della cosiddetta “Multiutility dei Territori”, che la società guidata da Valerio Camerano ha già messo in atto nella partnership con Linea Group, di cui oggi detiene il 51%, e ha una filosofia chiara: mettere a disposizione il know how e la solidità finanziaria e industriale di A2A per fare crescere le realtà locali, nel rispetto dei territori e delle identità aziendali.
Il progetto in questione, dopo la partnership con Linea Group (che opera sui territori di Lodi, Pavia, Rovato e Cremona) consentirebbe ad A2A di abbracciare tutta la Lom- bardia da Nord a Sud, portando a termine il mandato affidato dai soci al management tre anni fa – domani, va ricordato, ci sarà il cda approvare il bilancio 2016, la proposta di dividendo e l'aggiornamento del piano di impresa.
I tempi per la nuova operazione appaiono abbastanza definiti: «al termine dei lavori, che avranno la durata di circa quattro mesi – aggiunge la nota – le parti potranno proseguire il percorso sottoponendo l'eventuale progetto all'esame dei rispettivi soci», cosa che potrebbe avvenire, salvo imprevisti o possibili rallentamenti delle trattative, in autunno.
Per quanto riguarda le tecnicalità dell'operazione – per esempio sul veicolo attorno al quale ruoterà l'integrazione – sono ancora tutte da scrivere: A2A detiene già il 23,9% di Acsm-Agam, il 9,4% di Aevv (Valtellina) e il 90% di Aspem mentre Lario Reti Holding escluderà il business idrico dal progetto, di cui invece faranno parte vendita e distribuzione di gas. Quel che è certo che A2A sarà il socio industriale forte, affianco al quale le quattro multiutility, che oggi mostrano conti in ordine e buona marginalità, potranno affrontare con minori preoccupazioni un contesto generale sempre più sfidante - a partire dalle imminenti gare gas o dalla crescente competizione sulla vendita gas ed elettricità o nell’ambiente - in cui la loro leadership locale potrebbe anche essere insidiata.