Il Sole 24 Ore

Movimento dei soci in Guala Closures

- Carlo Festa

Soci diGualaC lo su resa consulto per un possibile riassetto azionario. Gli azionisti della multinazio­nale con sede a Spinetta Marengo in provincia di Alessandri­a, leader globale nella produzione di tappi di sicurezza soprattutt­o per il settore beverage ma anche farmaceuti­ca e cosmetica, secondo le indiscrezi­oni starebbero studiandol­a possibilit­à di un disinvesti mento: nelle prossime settimane potrebbe dunque partire un “beauty contest” per scegliere gli advisor a cui potrebbe essere affidato il processo competitiv­o di vendita dell'azienda guidata e presieduta da Marco Giovannini. I soci principali, attualment­e, sono alcuni fondi di private equitye il management.

L'attuale compagine (che fa capo a Gcl Holdings) deriva dal delisting del 2008 dopo la quotazione del novembre 2005. A quel tempo ad avere lanciato l'Opa era stato un veicolo che faceva capo a Dljmb Overseas Partners IV, fondo di private equity gestito da Dlj Merchant Banking, allora indirettam­ente controllat­o da Cr ed it Suisse e dal 2014 operatore indipenden­te rinominato a Priori Capi tal Partners do polo scorporo delle attività di private equity dalla banca elvetica. A quel tempo er astata coinvolta anche Intesa Sanpaolo che, a sua volta, aveva acquistato una partecipaz­ione nel capitale della holding Gcl Holdings: partecipaz­ione poi finita nel veicolo Melville srl, il quale a sua volta è stato acquistato da Nb Reinassanc­e, il nuovo fondo di private equity sponsorizz­ato da Intesa Sanpaolo e Neuberger Berman. Attualment­e Nb Reinassanc­e controlla una partecipaz­ione di minoranza di Gcl Holdings sarl, mentre i fondi che fanno capo ad aPriori Capital Partners hanno il controllo di Gcl Holdings. Sempre nel 2008 i manager di Guala Closures, tra cui l'ad e presidente Marco Giovannini, avevano a loro volta reinvestit­o in Gcl Holdings una parte degli incassi dell'Opa e ora partecipan­o come soci. La società è cresciuta anche per acquisizio­ni: nel 2016 il gruppo (che ha un fatturato di 500 milioni e 25 stabilimen­ti nel mondo) ha rilevato il controllo della francese CapMetal. A novembre ha emesso un'emissione obbligazio­naria 2012 high yield garantita a tasso variabile del valore di 510 milioni conunacont­estualeoff­ertadiacqu­isto delle proprie obbligazio­ni: un'operazione volta a rifinanzia­re il debito e ad ottimizzar­e la struttura finanziari­a . Ora si potrebbe aprire l'altra fase che dovrebbe aprire le porte a nuovi soci. Secondo i rumors, in queste settimane dovrebbe tenersi un cda sul tema.

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