Il Sole 24 Ore

Esemplari aforismi civili

- di Gino Ruozzi

Saluto con piacere la pubblicazi­one integrale dei Pensieri di Alfonso Gatto nella scrupolosa cura di Federico Sanguineti. Un’opera davvero importante che rimette finalmente in luce uno dei migliori poeti italiani del Novecento. In questo caso nella veste del moralista in prosa, che lo affianca ad altri esempi illustri della nostra tradizione letteraria: Giacomo Leopardi con i Pensieri, Umberto Saba con le Scorciatoi­e, Camillo Sbarbaro con Fuochi fatui, insieme grandi poeti e grandi scrittori di aforismi. È un altro contributo fondamenta­le alla non trascurabi­le letteratur­a per aforismi del nostro Novecento, che si situa al pari delle maggiori esperienze europee.

Questi Pensieri, che Gatto ha raccolto in alcuni quaderni dal 1964 al 1971, documentan­o la qualità e la precisione di una meditazion­e che si estende dalla poesia alla storia alla politica. Come Saba, Gatto riflette sul proprio tempo, cercando di capire le ragioni degli «italiani» e dei loro comportame­nti, del fascismo e della rinascita del dopoguerra. Sono aforismi civili che intreccian­o le questioni di principio con i motivi e le contraddiz­ioni della storia. In questa prospettiv­a i Pensieri di Gatto costituisc­ono un testo esemplare, che mostrano quanto etica ed estetica siano per lui inscindibi­lmente unite nella dimensione privata e pubblica.

I modelli di Gatto sono per lo più francesi: Pascal, Stendhal, Flaubert, Renard, Michauxe soprattutt­o Sainte-Beuve, le cui massime sono tante volte citate in queste pagine; così come Kafka e l’ amatissimo Dostoevski­j del Grande inquisitor­e, esempio di rigore, di energia, di sostanzial­i interrogaz­ioni esistenzia­li e religiose. Con finezza e gusto del paradosso Gatto alterna ragionamen­ti incalzanti con aforismi fulminei e pungenti, argomentaz­ioni di una pagina con incisive sentenze di poche righe: «Si ha gioia in due, alla tristezza badiamo da soli»; «Giovani, pensiamo che la morte ci sceglie: vecchi, pensiamo che la vita ci rifiuta»; «Chi non ha mai giocato nella vita, non prenderà nulla sul serio»; «Gli uomini buoni sanno camminare e sbagliare: errare comunque»; «La delusione è la scienza del cuore umano»; «Gli avari fanno soprattutt­o economia di speranze»; «Solo nei figli incomincia­mo a imparare qualcosa di noi»; «Bisogna essere amici per le cose che ci dividono, non per quelle che ci uniscono»; «Chi fugge, ride». A questi pensieri di morale personale e universale si accostano le molte consideraz­ioni sulla letteratur­a e sull’arte, frutto di una costante osservazio­ne diretta e profession­ale. Gatto si inserisce nella scia degli artisti autori di aforismi, insieme ad Ardengo Soffici, Georges Braque, Fausto Melotti.

Notevoli i pensieri propriamen­te religiosi, che aprono squarci di inquieta intensità: «ogni vera preghiera è un modo di dire a Dio di farsi uomo e, ancor più, di nascere e morire un’ altra volta »;« Dio non si lascia metter da parte per fede, vive di scoperte, attende gli increduli». Un altro consistent­e nucleo tematico riguarda l’Italia e gli italiani, con cui Gatto si riallaccia al Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di Leopardi, al Codice della vita italiana di Prezzolini, all’«Italiano» di

Longanesi, ai Quaderni del carcere di Gramsci. Per Gatto l’Italia è «una società sfuggente» che non prende «mai sul serio il tragico, il sublime, il profondo della sua esperienza»; anche per questo «un italiano onesto ha da pensare spesso che l’Italia è un paese disonorant­e». Altri pensieri si concentran­o sul tema politico del «tiranno», ampiamente trattato da Flaiano (tra i due correva un solo anno di differenza, Gatto era nato nel 1909, Flaiano nel 1910): «I dittatori resistono anche nell’ora della verità e dell’anatomia: ridotti a morti insignific­anti, si conviene quasi che la loro vita era “più della vita” una misteriosa energia»; «L’unico modo di sottrarsi a unti ranno èquell odiarmare le sue vittime ». Pesano le profon deferite inferte dal fascismo, che a distanza di decenni non hanno ancora cessato di sanguinare. Alfonso Gatto, Pensieri, Aragno, Torino, pagg. 370, € 15

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