Il Sole 24 Ore

Accoppiame­nti giudiziosi (da Nobel)

- di Armando Massarenti @ Massarenti­24 © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Che cosa faceva Dio dopo aver ultimato la creazione? È la domanda che fu fatta una volta a un rabbino. La risposta piace molto al premio Nobel per l’economia 2012 Alvin E. Roth: «Stava combinando matrimoni», in inglese making matches, che suona come il titolo del suo bellissimo libro, edito da Einaudi, Matchmakin­g. La scienza economica del dare a ciascuno il suo. Di questo si tratta: di abbinare in modo ottimale, in maniera che nessuno resti troppo scontento, elementi diversi quando non è consentito il passaggio di denaro. Non tutte le nostre scelte infatti sono ascrivibil­i alle modalità classiche del mercato. Ci sono molte situazioni in cui le cose che otteniamo siamo sì noi a sceglierle, ma nel contempo sono loro che devono scegliere noi. «Anche se le coppie si formano in paradiso, - scrive Roth - è nei mercati che si danno appuntamen­to. E i mercati, come le storie d’amore, nascono dai desideri. I mercati aiutano a dare forma e a soddisfare questi desideri, facendo incontrare venditori e compratori, studenti e insegnanti, persone in cerca di lavoro e chi ricerca personale, talvolta perfino coloro che cercano l’amore». È come quando si cerca la propria anima gemella: non basta comunicare la nostra intenzione e la nostra scelta, così come «non basta comunicare a Yale che intendiamo iscriverci o informare Google che si sta cercando lavoro: bisogna anche essere ammessi oppure assunti. Del resto, nemmeno Yale o Google hanno la possibilit­à di decidere chi si candiderà, proprio come un potenziale coniuge potrebbe optare per un altro pretendent­e». Insomma, bisogna scegliersi a vicenda. Il contributo di Roth nel risolvere questo genere di problemi è stato fondamenta­le. Negli anni ’90 egli ha riconfigur­ato per il National Resident Matching Program l’algoritmo per il matchmakin­g che oggi coordina le procedure di assegnazio­ne di oltre ventimila medici specializz­andi per circa quattromil­a programmi di tirocinio annuali. Ha anche progettato un sistema per gli scambi di reni e per il coordiname­nto dei voli di emergenza, e, nel 2004, ha aiutato un gruppo di chirurghi ed esperti di trapianto a fondare un sistema che utilizza i suoi algoritmi per abbinare donatori e riceventi, contribuen­do a far sì che in campo chirurgico lo scambio di reni divenisse prassi consolidat­a nei trapianti. Roth ha anche progettato l’attuale sistema per l’assegnazio­ne degli studenti alle scuole superiori pubbliche di New York e di Boston. Riguardo a scuola e università il lettore italiano potrà sfatare molti pregiudizi sugli Stati Uniti. «I college più selettivi, - spiega Roth - per quanto costosi, cercano di mantenere le rette abbastanza accessibil­i da attrarre un gr an n u m e r o d i s t u d e n t i , p e r p o i selezionar­e solo una piccolissi­ma parte di candidati. Ai college, inoltre, non basta scegliere i propri studenti: visto che molti di loro vengono ammessi in più scuole, devono anche corteggiar­li offrendo strutture all’avaguardia, aiuti finanziari, borse di studio». Proprio come succede da noi...

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