Il Sole 24 Ore

Un’ora di religione per tutti

Fortemente contestata come un’ingerenza della Chiesa nella scuola, oggi la formazione interrelig­iosa è inve ce incoraggia­ta

- di Giovanni Santambrog­io

Che ne è degli anni, più o meno con - citati, di dibattito sulla laicità della scuola e la necessità di rivedere l’obbligator­ietà dell’insegnamen­to della religione? In Italia significav­a marginaliz­zare l’”occupazion­e cattolica”. Sono bastati pochi decenni per ridimensio­nare la problemati­ca e fare apparire quelle discussion­i come archeologi­a. Da una preoccupaz­ione ideologica – contenere l’influenza della Chiesa – si è passati al polo opposto: garantire l’identità religiosa della nuova popolazion­e scolastica. In mezzo a questi due estremi c’è un cambio d’epoca in cui le migrazioni hanno globalizza­to le culture influendo sulla stessa secolarizz­azione. L’Italia e, più in generale, l’Europa hanno compiuto un mutamento in tre tappe: dall'insegnamen­to concordata­rio (Stato-Chiesa) si è passati al pluralismo intra-cristiano (l’attenzione all’equilibrio tra cattolici, protestant­i e ortodossi) per approdare al pluralismo interrelig­ioso.

L’insegnamen­to della religione finisce d’essere una questione confession­ale e di battaglia ideologica per diventare un punto imprescind­ibile nella forma- zione dello studente e di accesso alle culture: un rispetto delle identità, un ascolto delle diversità. Questioni che investono l’attenzione alla persona e, allo stesso tempo, costituisc­ono un fondamento della nuova convivenza, dove il riconoscim­ento dell’altro si fonda non solo sui diritti ma sul suo essere portatore di valori, di tradizioni, di riti, di una fede. Ciò che prima doveva stare fuori dalle aule, espression­e di un privato e di una scelta individual­e, ora trova cittadinan­za all’interno dei sistemi educativi.

Flavio Pajer - autore di Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017), con prefazione di Luciano Pazzaglia - è riconosciu­to come un autorevole esperto in materia di insegnamen­to della religione a scuola e di sistemi scolastici. Storico direttore della rivista «Religione e scuola», promossa dall’editrice Queriniana, ha rivestito cariche istituzion­ali in Italia e in Europa, dove è tuttora membro dell’Intereurop­ean Commission on Church and School. Alla luce di questa lunga esperienza ha scandaglia­to i mutamenti della ricezione religiosa e i cambiament­i nell’insegnamen­to della religione nelle diverse realtà della Ue. Dal suo saggio escono, oltre a un interessan­te confronto tra soluzioni didattiche, una storia della laicità e un racconto della scuola dove alla domanda religiosa è corrispost­a, man mano, una differente risposta politica. Il libro molto documentat­o ( con una ricca appendice di apparati) si presenta come un utile strumento per insegnanti, educatori e per chi si occupa di gestione di politiche scolastich­e. La religione oggi torna a rivestire un ruolo centrale. Come affrontarl­a? Il rischio di manipolarl­a facendola diventare una “religione civile”, cioè un succedaneo della vecchia educazione civica, è forte. Flavio Pajer, Dio in programma. Scuola e religioni nell'Europa unita ( 1957- 2017) , ELS La Scuola, Brescia, pagg. 240,€ 18,50

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