Il franchising apre 240 store all’estero
I piani 2017
pLe insegne italiane del franchising cercano nuovi spazi sullo scacchiere internazionale e nel corso dell’anno apriranno almeno 240 store tra punti vendita, ristoranti, fast food e agenzie immobiliari. I mercati scelti sono i più disparati: dall’Europa centrale alla sponda sud del Mediterraneo passando per la penisola iberica, dalla penisola araba al Nordamerica e alla Russia. Una partita giocata a tutto campo, puntando su un modello consolidato. «Un buon rapporto qualità-prezzo, una formula commerciale collaudata in Italia grazie all’aiuto della formula del rischio condiviso che è alla base del franchising - spiega Mario Resca, presidente Confimprese -. Così anche le catene più piccole possono presidiare nuovi mercati e crescere all’estero».
Negli ultimi cinque anni le insegne hanno iniziato a puntare sull’internazionalizzazione in modo strategico e per alcune società il fatturato realizzato all’estero costituisce una quota importante del giro d’affari. È il caso, per esempio, del Gruppo Pianoforte (Yamamay, Carpisa e Jaked) e Caffè Vergnano 1882, che riescono a realizzare tra il 25 e il 30% dei ricavi all’estero incassando fee di affiliazione, royalties e vendite dei prodotti.
Gruppo Pianoforte concentra i piani di nuove aperture, 80 in tutto, in Iran, Qatar ed Emirati Arabi Uniti con i brand Carpisa e Yamamay. Il marchio piemontese punta ad aprire bar in Qatar, Russia, Grecia, Cipro e Olanda. Restando nell’ambito del food, RossoPomodoro e Rossosapore apriranno 7-8 ristoranti tra Spagna, Portogallo, Brasile e Oman, mentre American Graffiti si concentra sul Centro Europa (Austria, Germania, Slovenia e Croazia) con un’inaugurazione in ciascuno di questi mercati. Nella ristorazione veloce Queen’s Chips muove verso l’Inghilterra, l’Arabia Saudita e gli Emirati, La Piadineria punta sulle vicine Nizza e Marsiglia. Fry Chicken aprirà due locali rispettivamente in Francia e Spagna, mentre La bottega del caffè e Il forno di Cibiamo, oltre all’Esagono, sbarcheranno anche in Marocco. Per finire sono cinque supermercati EcornaturaSi che sorgeranno tra Polonia e Slovenia.
Moda fast fashion e accessori puntano sui mercati di prossimità. È prevista l’apertura di uno store Pittarosso (calzature) sia in Francia che in Slovenia, mentre Camomilla Italia guarda ai mercati di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera).
Sei i nuovi store pianificati da Piazza Italia. «Puntiamo sui mall dell’Iran con un punto vendita a Teheran e uno a Esfahan - spiega Sara Pannone -. Ad aprile sarà la volta dello store di Cipro, mercato che si sta aprendo ai nuovi format, mentre abbiamo trattative in corso in Serbia». Entro giugno verrà aperto in Kosovo un negozio per bimbi, mentre in Tunisia si rafforza la presenza con un negozio all’interno del Tunisi Mall e uno nella città costiera di Nabeul.
Sette le aperture di Nau! (ottica), che guarda ai centri commerciali di Spagna e punta a muovere verso Usa e Canada. «Prima siamo stati contattati da imprenditori locali e poi da master franchisee del Nordamerica - racconta Fabrizio Brogi, presidente e fondatore della catena -. Ora abbiamo le certificazioni per quei mercati e il primo punto vendita registra ottimi risultati». Per il momento la Spagna resta l’asse portante dell’internazionalizzazione della catena, mentre si stanno saggiando le potenzialità del mercato nordamericano.
Consolida le posizioni per puntare alla leadership in terra di Spagna il Gruppo Tecnocasa, che alle oltre 500 agenzie immobiliari vuole aggiungerne un altro centinaio.